Un rinnovamento che ispira altri

17 Settembre 2023

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Giovanni Accadia

Giovanni Accadia

Anziano

 Oggi continuiamo la miniserie su Efesini 4 che tratta il motto di Chiesa Viva Svizzera che è: “viviamo la chiesa” nel senso più ampio del termine.

Domenica scorsa abbiamo visto con Daniele cosa significa il termine connettere. Abbiamo visto come nell’unità c’è diversità ma comunque connessione. Siamo stati esortati a cercare le cose importati che in Cristo ci uniscono per rimanere connessi l’un l’altro.

Il Termine che oggi vogliamo introdurre è ispirare.

Il Titolo che ho dato al messaggio è “un rinnovamento che ispira altri”.

Questa mattina voglio mostrarvi come riguadagnare una giovinezza che non morirà mai! La bellezza di essere giovani e freschi e rimanere tali. Quanti film sono stati fatti a riguardo oppure cartone animati. Sin da piccoli c’è stata un’influenza e un desiderio dell’uomo di rimanere sempre giovane, è qualcosa di istintivo che c’è.

Ecco, ho una bella notizia per te, L’apostolo Paolo in questi versetti ci vuole aiutare stamattina a facci sperimentare questo rinnovamento.

Egli ci vuole aiutare a capire che un rinnovamento è qualcosa di molto reale che possiamo ottenere e ispirare altri!

Ci vuole mostrare come il rinnovamento della nostra mente è l’unica cosa che conta per vivere in modo soddisfacente.

Ovviamente non seguendo film e influenze del mondo propone.

Testo di efesini 4:17- 32

17 Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, 18 con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è in loro, a motivo dell’indurimento del loro cuore. 19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza, fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile. 20 Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo. 21 Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; 23 a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente 24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.

25 Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. 26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira 27 e non fate posto al diavolo. 28 Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno. 29 Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia a chi l’ascolta. 30 Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione. 31 Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! 32 Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.

Il rinnovamento della mente esige riconoscimento e abbandono del vecchio io

(premessa)

Se aggiungiamo semplicemente qualcosa di nuovo lasciando il vecchio non stiamo rinnovando niente.

Pensiamo all’arredamento di una casa: Dopo 30-40 anni finalmente ti decidi rinnovare il tuo arredamento. Ma poi alla fine ti limiti soltanto ad aggiungere qualche mobile nuovo e ti convinci che hai rinnovato il tuo ambiente.

Così col tuo entusiasmo inviti i tuoi migliori amici a cena per mostrare il tuo ambiente rinnovato, e ti renderai subito conto in modo frustrante che i tuoi invitati non notano quasi nessuna differenza.

Oppure pensiamo al guardaroba…

Un giorno ti decidi rivoluzionarlo rinnovando tutto il tuo guardaroba che da trent’anni è sempre lo stesso… ed è pieno sempre con le stesse camicie, stessi pantaloni, ecc.… (l’altra sera Daniele ha notato che indossavo una maglietta che aveva una quindicina di anni e io manco ci avevo fatto caso, è evidente che dovrei rinnovare il mio guardaroba…)

Così anche tu acquisti un pacco di camice e pantaloni, e cosa fai? Ti limiti ad aggiungere questi al resto che hai già….

Così tutto fiero chiami tua moglie per mostrargli il grande rinnovamento del tuo guardaroba… lascio a voi nella vostra fantasia e il resto della scena.

Il senso di questi esempi è quello di dimostrare che per avere un rinnovamento non basta aggiungere qualcosa di bello e nuovo, bisogna togliere il vecchio per sostituirlo, altrimenti non c’è un rinnovamento vero e proprio.

Nei primi versetti da 17 a 19 Paolo ci mostra come sono fatte le cose vecchie che dobbiamo individuare e togliere, perché prima non le sapevamo riconoscere.

Ora invece siamo in grado di dare un nome a queste.

Attenzione: perché è importante togliere e non solo mettere? Perché più ci abituiamo a mischiare il vecchio con il nuovo più avremo caos e faremo fatica a trovare le cose vecchie e viceversa.

Crediamo che abbiamo rinnovato ma poi quando si tratta di scegliere, senza accorgersene si sceglie la cosa sbagliata.

Bene ora vediamo in generale come era il nostro vecchio io.

Nei versetti 17 e 19 la prima caratteristica del vecchio uomo da individuare e che vediamo anche nei pagani eccola qui: la vanità, il vuoto, un vuoto egocentrico, il vecchio uomo risolve tutto con i suoi pensieri, tutto ciò che sceglie lo fa in definitiva con la sua mente.

E tutto ciò che sceglierà sarà inutile invano, senza scopo, senza scopo significa senza scopo…. Questo modello ti ispira ancora? Eri così un tempo. Anche se è ancora attraente rimane che il vecchio io non ha scopo, bisogna toglierlo per rinnovare…

La seconda caratteristica del vecchio io e che vive costantemente nell’ignoranza. Egli si è tagliato completamente fuori dalla vita di Dio e toglie ogni possibilità di conoscere in qualche modo la verità.

E questo porta al terzo aspetto:

la spudoratezza, versetto 19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza, fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.

Cioè, senza il senso della vita di Dio, senza la conoscenza della verità si diventa sempre più insensibile al peccato, si perde la sensazione di rimorso, non si prova più vergogna, non ci sono quasi più del tutto standard, o qualsiasi morale.

E oltre tutto questo una mente pagana sarà portata ad essere sempre insaziabile. Questo è ciò che vediamo o sentiamo oggi giorno, in tv, nei telegiornali, sui social, ovunque…

Si sentono di cose orribili che gruppi di persone fanno, singoli, giovani, adulti, donne, mamme… commettono atti surreali si più dire. E possiamo vedere come questi spesso sono totalmente senza coscienza o rimorso.

Queste sono vite che alla fine sono destinate a deteriorarsi se non interviene Dio. Una vita vissuta a un passo dalla morte eterna.

Ecco questo fa parte del vecchio io che Paolo descrive, e se lo descrive, e perché ci vuole rendere attenti a questo vecchio morto che ci trasciniamo appresso.

Questo possiamo vederlo anche nelle persone senza Dio che ci circondano. Questo tipo di persona è ancora in grado di ispirarci e influenzarci negativamente.

Non illudiamoci dicendo: beh, non siamo ancora in una società così, non sono tutti arrivati a quel punto così deplorevole… attenzione, nessuno nella società umana ha le risorse per trattenersi di arrivare a tanto!

È solo per la grazia di Dio che Egli veglia sui Giusti e sugli ingiusti in generale, è per la sua Grazia che non finiamo tutti nel nulla.

Un rinnovamento vecchio / nuovo avviene solo con l’ispirazione in Cristo e della sua istruzione

Di fronte a tutta questa tragica descrizione del vecchio uomo troviamo una potente parolina molto importante in questo libro: ma…

Versetto 20 Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo

Non è con il vostro vecchio uomo che avete conosciuto Cristo. Tutto quello che faceva era andare in una sola direzione: lontano dalla vita di Dio, da Cristo.

Solo in Lui abbiamo capito e imparato, non da lui ma in Lui. Cioè Lui mi ha reso partecipe a tutto ciò che ha fatto e che ha conosciuto, cose che io non ero in grado di fare.

Il suo corpo ha abolito la causa della mia inimicizia: Ef 2:14… ha abbattuto il muro di separazione, abolendo nel suo corpo terreno la causa dell’inimicizia…

Siamo stati creati nuovamente in Cristo: Ef 2:10 …. infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone…

Nel credente Cristo ha messo una capacità straordinaria di vedere chiaramente cosa togliere, cosa mettere, cosa succede se si lascia ispirare da una cosa invece che dall’altra.

Il credente è in grado di lasciarsi istruire nella verità di Cristo. Non rimane più ignorante come il vecchio io vecchio uomo.

Ora è capace di spogliarsi e rivestirsi, di fare un vero rinnovamento. Siamo in grado di ringiovanire, rinnovare il nostro armadio con abiti nuovi e freschi che Cristo ci mette a disposizione gratuitamente.

Perché Lui lo ha fatto al posto nostro…  al contrario però, con vestiti opposti ai nostri, si è spogliato di un abito bellissimo, la sua gloria, e si è rivestito della nostra miseria. Una cosa che Cristo non avrebbe dovuto fare ma che invece ha scelto di fare.

Ma solo in questo modo ora in Lui noi abbiamo modo di vestirci con i suoi vestiti…

Ora possiamo trovare nuove ispirazioni, non più quelle vecchie e vuote, ma vere ispirazioni che sono già dentro di noi!

La vita di Dio in Cristo, l’uomo nuovo a immagine di Dio!

Non vogliamo disprezzare la sua opera in noi lasciandoci ispirare ancora da quel vecchio io.

Quando uno nasce di nuovo una delle cose che impara subito è non fare subito quello che gli dice la sua mente. Ora impara da Cristo per rinnovare la sua mente. Perché è in Lui.

Noi vogliamo imparare ad assecondare questo scopo che Dio ha messo in noi, e perseguirlo con Lui. Desideriamo anche noi che Cristo vive in noi, non solo noi in Lui, desiderare come scrisse Paolo: di afferrare ciò per cui sono stato anche afferrato da Cristo…

Egli ci desidera in Lui e noi dobbiamo desiderare che Egli sia in noi. Un desiderio reciproco. Voglio che Egli agisca in me, che ami attraverso di me, che serva attraverso di me…

Quindi la più grande differenza è che la persona non salvata cammina nella nullità della propria vita, mentre una persona salvata cammina secondo la mente di Cristo. Una grande differenza che rinnova la nostra mente, una mente che non si corromperà mai.

Questo spogliarsi e rivestirsi ovvero rinnovamento trova espressione pratica proprio nei due termini del versetto 24 giustizia e santità: 24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.

La giustizia è l’adempimento del proprio dovere verso gli uomini.

La santità è adempimento del proprio dovere Verso Dio.

Cristo ha fatto questo al posto nostro, e noi vogliamo lasciarci ispirare in lui, basato sulla verità e non da menzogna.

Abbiamo visto che per un rinnovamento bisogna capire come era il vecchio uomo e della pericolosità della sua influenza.

Abbiamo visto l’affermazione generale che appare in questi versetti, ovvero che in Cristo abbiamo la capacità di fare questo scambio tra vecchio e nuovo, perché ispirati in lui è istruiti da Lui.

Ora arriviamo ai dettagli di come lasciarci influenzare da questo, in un modo più concreto. 

Ricercare quelle virtù per il quale Dio non è rattristato nello spirito basate su perdono e sulla misericordia ricevuta in Cristo

Vediamo più da vicino come sono fatti i vestiti vecchi e come sono fatti quelli nuovi per poter effettivamente effettuare il rinnovamento del nostro armadio… Come diventare abili a sapere quale vestito va rimpiazzato in contemporanea con l’altro: da qui in avanti vedrai tutta una serie di cose dove devi scegliere se attivare la tua volontà, dove potrai dire sì.

Versetto 25: Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri.

Il versetto 25 si apre con una contrapposizione alla verità poc’anzi menzionata: la menzogna…

La principale radice malefica sulla quale Eva fu ispirata nel principio, che troviamo nella Genesi. Questa radice è nata dal padre della menzogna, satana. Il nostro sistema, la nostra società è basata si può dire sulla menzogna. Il nostro stile di vita umano oggi è basato su di essa…

Mi spiego con un esempio assurdo: immagina cosa succederebbe se solo per un giorno intero tutti nel mondo dicessero la verità? Penso che scoppierebbe un’altra guerra mondiale, se tutti all’improvviso dicessero di operare in base alla verità. Credo che l’intero sistema crollerebbe.

I venditori mentono, le segretarie mentono, i capi mentono, gli inserzionisti mentono, i politici, i governi mentono, tutti mentono eppure questo è ciò che fa andare avanti le cose.

Nessuno deve dire la verità, non funziona in questo modo! Non si gioca così! Fai ciò che è opportuno, e mentire diventa opportuno. È incredibile, si mente sulle piccole e sulle grandi cose semplicemente perché è un naturale stile di vita.

Questo non ci dovrebbe sorprendere perché Satana è il principe in questo mondo ed è il fautore della menzogna. E Dio entra all’improvviso della nostra vita e ci dice che Lui è il vero è che l’uomo è bugiardo.

Viviamo con questo costante contrasto enorme intorno a noi. Dobbiamo mettere da parte la menzogna, siamo diversi in questo senso. Paolo ci esorta in questo nel contesto di corpo di Cristo, di chiesa.

Voglio fare un esempio pensando al corpo con le sue membra.

Pensate, se la lingua decidesse anche solo per un attimo: voglio mentire al corpo facendogli credere di bere un bel bicchierone di coca-cola quando invece è gasolio… cosa succederebbe al nostro corpo…?

O pensiamo al nostro occhio se decidesse anche solo per un attimo di mentire al nostro corpo facendogli credere che davanti a lui mentre stiamo guidando l’auto, la strada è dritta, quando invece c’è una curva o c’è un camion a rimorchio fermo…  Cosa succederebbe al nostro corpo…?

Vedete quanto può essere fatale una menzogna al momento giusto? E Satana è astuto nel fare questo… 

Il corpo di Cristo non è da meno rispetto al corpo umano.

Non nascondiamo la verità di uno o dell’altro, altrimenti non possiamo funzionare correttamente. Come possiamo sostenerci l’un l’altro se non sappiamo veramente cosa sta succedendo nella tua vita o nella mia?

Ecco come è fatto il vestito della menzogna e quali conseguenze porta…

Non lasciamoci ispirare da questo vestito di cui la società è permeata, lasciamoci ispirare dalla verità, sempre. Lasciamo che anche altri fratelli siano ispirati da noi e incoraggiati. Insieme possiamo diventare fonte di ispirazione gli uni per gli altri nella verità.

Indossiamo il vestito della verità, sempre e soprattutto in chiesa.

Questo è il primo rinnovamento pratico del nostro armadio questa mattina.

versetto 26. Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira…

L’altro giorno ho chiesto a mia figlia cos’è, secondo lei, l’ira di Dio?

Mi ha risposto senza pensarci troppo dicendomi che l’ira di Dio e la rabbia giusta… Ero stupito, non ci sarei arrivato da solo così subito, quasi gli stavo per chiedere dove l’avesse sentita questa…

In effetti c’è una rabbia giusta e una sbagliata.

Quella sbagliata è quando ti arrabbi per le tue stesse cause. Non arrabbiarti quando le persone ti offendono, non fare in modo che la tua rabbia sfoghi in un risentimento personale, in mal umore.

Ho i miei diritti! Secondo gli standard di Dio non entrerai mai per i tuoi diritti nel Suo regno, a meno che non hai il cuore spezzato per il tuo peccato e rigenerato dal Suo Spirito.

Quindi ti chiedo una cosa: se non hai alcun diritto e trovi qualcuno calpesta i tuoi diritti, non potresti mai arrabbiarti troppo con quella persona, giusto? Altrimenti la rabbia diventa uno spirito di ritorsione.

L’unico momento in cui ha il diritto di arrabbiarti è solo per difendere la causa della santità di Dio, come fece Gesù nel tempio quando sbatté fuori i venditori e cambiavalute.

Cristo è l’unico in grado di rivendicare il diritto di arrabbiarsi per i torti fattogli. Eppure, perfino Lui non l’ha fatto per sé stesso.

Ecco un altro vestito da riconoscere e sostituire:

La rabbia per la propria causa da sostituire con l’adirarsi invece per la causa di Dio e dell’indifeso.

27 e non fate posto al diavolo

Una cosa importante, adirarsi anche nel modo giusto per la causa nobile di qualcuno o di Dio non deve durare troppo, altrimenti lascia uno spirito di amarezza malsano. se dura troppo stiamo facendo posto a Satana, quanto per troppo tempo siamo arrabbiati in generale, è come se lasciamo la porta aperta e dicessimo a Satana che può entrare.

Quindi due vestiti virtuosi da prendere e sostituire con altri due per il nostro rinnovamento: la menzogna con verità,

la furia ingiusta con la santa ira.

Versetto 28 Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno

Il non rubare di oggi è diventato molto subdolo…

È raro conoscere persone che fanno proprio i ladri di professione, anche se ci possono essere altre forme per rubare.

Un dipendente che ozia sul lavoro, un datore o un’azienda che sottopaga i suoi dipendenti, certe manovre strane che la legge permette di fare col fisco e la dichiarazione del reddito, ecc… ma il punto stravolgente e la contrapposizione al ladro: lavorare per guadagnare allo scopo di aiutare chi è nel bisogno.

È strano. Siamo abituati a pensare di accumulare, ai nostri risparmi, a capire come e dove conservare i nostri soldi, per investirli al meglio.

Possiamo farlo dice Paolo, però allo scopo di poter aiutare chi è nel bisogno. Più accumulo, più posso aiutare… Paradossale anche per chi non è un ladro. Non sta parlando di eredità da lasciare ai nostri figli…

Questo vestito è totalmente rivoluzionario. 

Io quasi non conoscevo i dettagli di questo vestito finché non l’ho visto bene in questi versetti. Anche questo farebbe anche parte del rinnovamento del nostro armadio.

La risposta può essere scontata se ti chiedessi ora:

ti ispira il vestito di un ladro? Credo che il 90% della gente anche non credente risponderebbe un no chiaro.

Ma io ti chiedo: ti ispira il vestito dell’accumulo solo per gli altri che sono più bisognosi di te?

Versetto 29 Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia a chi l’ascolta.

Qui abbiamo l’ultimo vestito da esaminare e da scambiare per il rinnovamento della nostra mente.

Non c’è posto per le chiacchiere sporche oscene.

Gesù poteva dire in Matteo 15:11 che quello che esce dalla bocca contamina l’uomo. Stiamo attenti a non lasciarci andare in discorsi degenerati. Paolo dice in Ef 5.12 che è persino vergognoso parlare di certe cose.

Il salmo 1 dice di non sedersi neanche al banco degli schermitori.

Non solo non parlare, non ascoltare proprio, stare lontani il più possibile.

Dovremmo sbarazzarci di questo vestito, e al suo posto ecco cosa fai: parlerai in modo incoraggiante, in modo rafforzante, anche e spiritualmente edificante.

È questo che succede quando parli, anche solo per un istante con qualcuno? O durante il giorno con i tuoi figli? Con i colleghi, genitori o con chi è vicino a te?

Il rinnovamento della tua mente avviene quando tu riesci a spogliarti e rivestirti di queste cose…

Vedi, tutto questo elenco di cose riguardano le relazioni e le interazioni con il corpo di Cristo, la Sua chiesa che è il concetto di questo libro.

Questo rinnovamento Dio lo vuole per te affinché tu diventi anche quella fonte di ispirazione per tuo fratello e sorella. Dio vuole e si rallegra quando riuscirai a sbarazzarti di quel vecchio uomo, quel vecchio vestito.

Essere persone amareggiate, colleriche, arrabbiate, che parlano male del fratello alle spalle, alla fine rattrista lo Spirito Santo, versetto 30 lo spirito di Cristo che abita in te.

Il Suo Spirito non è con te solo per garantirti una vita eterna, ma anche per gioire insieme a te in questo rinnovamento del nuovo uomo…

Brevemente ancora.

Gli ultimi due versetti 31 32 fanno da riassunto del cambiamento della vita di un credente che abbiamo già menzionato nei versetti precedenti, che solo in Cristo trovano adempimento.

Infatti, è proprio per questo che il versetto 32 termina facendo capire che Dio ci ha perdonati per amore di Cristo… 

Ti voglio ribadire una cosa interessante: Dio è stato gentile con te, è stato tenero con te, Dio ti ha perdonato… E vuoi sapere un’altra cosa? Non te lo meritavi… Se pensavi di sì invece non hai capito o colto il punto.

Non ti arrabbi con qualcuno perché se lo merita, ma perché scegli di peccare, non sgridi qualcuno perché se lo merita, ma perché scegli di peccare, non scegli di frodare in qualche modo qualcuno o qualche sistema perché se lo merita, ma perché scegli di peccare.

Il carattere di Dio dice invece: non mi interessa quello che hai fatto ti amerò, sono gentile con te, sarò tenero con te e ti perdonerò.

Ed esattamente ciò che Dio si aspetta di vedere da noi cristiani. E si rattrista nel Suo Spirito quanto ci vede fare il contrario.

So che sarà così solo nell’eternità, nella perfezione ma immaginiamocelo per tendere a questo: se tutti noi non avessimo amarezze, ira collera, clamore, parolacce…

E fossimo invece caratterizzati da gentilezza incessante, tenerezza e perdono. Pensi che il mondo intorno a noi prenderebbe nota del nostro messaggio? Pensi che potremmo essere una fonte di giusta ispirazione per il nostro prossimo?

La risposta è un forte sì!  

Questo è l’uomo nuovo che continua a rinnovare la mente, non ancora perfetto ma che è in grado di spogliarsi e rivestirsi, di confessare i propri peccati e indossare nuovi vestiti virtuosi di Cristo.

Amen

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