Vincere il male con il bene

Peter Oster
Anziano
La vita cristiana
9 L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene. 10 Quanto all’amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente. 11 Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; 12 siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13 provvedendo alle necessità dei santi, esercitando con premura l’ospitalità.
14 Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi.
17 Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. 19 Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. 20 Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo». 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
Introduzione – Il manuale del comportamento cristiano
Nella predica di domenica scorsa Daniele ci ha parlato del fatto che il cristiano deve vivere una vita rinnovata in risposta alla grazia che Dio ci dona. Il meraviglioso piano di Dio che l’apostolo Paolo ha spiegato nei capitoli da 1 a 11 della lettera ai Romani mostrava che tutti hanno peccato e sono riconciliati con Dio tramite la fede nell’opera di Cristo, sia gli ebrei che i gentili. La rivelazione di questo mistero, del disegno del piano divino dovrebbe essere motivo di lode e adorazione, anche se non comprendiamo tutto, e motivo di appunto una vita rinnovata a disposizione di un Dio che medita del bene per noi.
Ora nel capitolo 12 Paolo, dopo aver rivelato il meraviglioso piano di Dio per noi, dona le istruzioni per la vita rinnovata in Cristo. Però attenzione, come al solito questi elenchi possono rivelarsi come dei pesanti fardelli di regole alle quali bisogna obbedire e infatti possiamo chiederci chi mai riuscirà a vivere con le proprie forze una vita così come è descritta nel capitolo che stiamo trattando?
D’altra parte penso anche che sia un privilegio di possedere questi versetti dell’apostolo Paolo. Infatti quante volte mi sono già chiesto: Ma cosa è giusto adesso, cosa vuole Dio da me?
Ecco qui invece una risposta chiara. Questo elenco rappresenta un manuale per il comportamento del cristiano, che fondamentalmente si basa sugli insegnamenti di Gesù nel Discorso alla montagna. Possiamo quindi dire: Evviva, abbiamo un orientamento valido per il nostro comportamento!
L’urgenza dei versetti
Questo testo ha una grande importanza per noi perché ci permettono di vivere secondo la volontà di Dio e hanno una grande urgenza visti i tempi ultimi in cui viviamo. L’apostolo Paolo in 2. Tim. 3 (1-5) scrive:
Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.
Noi stessi dobbiamo fare attenzione a non essere come le persone appena descritte. Ci troviamo in una società in trasformazione, dove i valori cristiani finora validi vengono messi in discussione. A dipendenza dal nostro nutrimento intellettuale e spirituale anche noi possiamo diventare persone così spietate, interessate solo a noi stessi o addirittura prigionieri di ideologie e falsi maestri. Esiste una seduzione del mondo, per non dire del diavolo, che vuole proporre soluzioni diverse che alla fine ci separano da Dio.
Per questo penso che sarebbe una buona idea di imparare il testo di oggi a memoria, cosa che mi sono riproposto di fare personalmente.
Il nostro rapporto con Gesù
Bisogna ricordare che alla base della vita cristiana, come descritta sopra, sta la conversione. Senza conversione la descrizione di Paolo resta una lettera morta. Quindi il primo passo necessario è la conversione, attraverso la quale (Ro. 5:5)
“ l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato”.
Qui è la sorgente delle virtù cristiane. L’amore senza ipocrisia invocato da questi versetti ha una sorgente non nostra. Viene dallo Spirito Santo, cioè da Dio.
Inoltre nel vangelo di Giovanni al cap.15:4-5 Gesù dice:
Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto;
Per il cristiano convertito e nato di nuovo è quindi fondamentale di rimanere in comunione con Gesù, mettendo la propria fiducia in lui, pregando, leggendo la Bibbia, per poter operare secondo la volontà di Dio e resistere al male. Così riceveremo discernimento e forza per fare le cose giuste che Paolo ci insegna.
Se sei lontano da Dio perché non ti prendi il tempo di avere comunione con lui, non leggi mai la Bibbia, preghi poco, non vai quasi mai in chiesa, allora avrai difficoltà a vivere la vita cristiana descritta prima.
Il testo
Se ora vogliamo addentrarci nel testo osserviamo che il capitolo 12 può essere suddiviso in 3 parti.
I versetti da 1-8 che sono stati trattati nella scorsa predica riguardano il nostro servizio per Dio, la nostra risposta a Lui, la Chiesa come Corpo di Cristo e la nostra posizione in essa.
Nei versetti da 9-13, che guardiamo oggi, Paolo enumera dodici regole per il comportamento nei confronti dei nostri fratelli, mentre i versetti da 14-21 parlano del nostro comportamento verso tutti gli uomini.
E quando facciamo passare i versetti ricordiamoci una cosa: Questi versetti non indicano solo come deve essere il nostro comportamento, ma molto di più: rivelano il carattere di Dio, come Lui è.
Leggo i versetti 9-10
L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene. Quanto all’amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente.
Se vuoi sapere come Dio è veramente lo abbiamo letto adesso. Lui si comporta così con noi esseri umani, e ancor di più con i suoi figlioli, pur essendo e rimanendo Giudice del mondo. Quando noi ci comportiamo come letto, siamo persone che decidono di voler essere più simili a Dio. Solo così noi possiamo essere una luce per le persone che ci circondano. L’amore sincero, senza ipocrisia, generato dallo Spirito Santo viene accostato al fatto di aborrire il male. Il male è come una cancrena che divora tutto, come un virus che ci vuole far morire.
Per questo leggiamo in Efesini 4:27 …e non fate posto al diavolo.
La scelta di amare, cioè di fare il bene e non il male, mostra chi è il nostro Signore. Se è Gesù o il diavolo. Per questo bisogna aborrire il male, appena lo riconosciamo. A me succede di rendermi conto che in me ci sono lotte tra il bene e il male. Devo pregare per questo amore. Perché è così? L’apostolo Pietro scrive (Pietro 5:8): Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.
Quindi è chiaro che una vita come letto è combattuta e dobbiamo decidere di volerla vivere, non con le proprie forze, ma accostandoci a Dio e riflettendo intimamente su cosa è giusto fare e con una giusta attitudine, senza ipocrisia, non per procurarci dei vantaggi. L’amore di cui si parla in questi versetti viene descritta nel testo originale come l’amore che si prova verso un familiare. Questo è l’amore che ci deve essere per i fratelli e le sorelle in fede. In chiesa dobbiamo volerci bene, anche se siamo differenti.
Questo genere di amore possiede una grande forza, da cui non meravigliano i versetti seguenti:
11 Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; 12 siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13 provvedendo alle necessità dei santi, esercitando con premura l’ospitalità.
La chiave di tutto è l’amore, questa attitudine interiore capace di produrre dei buoni frutti, non tutti assieme, ma uno ad uno a dipendenza della necessità.
..Siate allegri nella speranza…ma guardiamo in su! Anche se adesso forse vedi delle nubi all’orizzonte Dio ti aiuterà. Gesù conosce una via per te. Nutri la speranza in modo da poter sorridere…pazienti nella tribolazione…resisti, resisti dopo ogni temporale torna il bel tempo…ricordati che i piani di Dio giungono in vita eterna, dove ogni lacrima verrà asciugata…perseveranti nella preghiera: questa è la chiave per ottenere la forza di superare tutti gli ostacoli della vita.
15 Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi.
Una chiave per avere questa empatia, di potersi immedesimare con il prossimo e gioire o piangere con lui è l’umiltà. Bisogna abbassare noi stessi e porre il prossimo sopra di noi. Se abbiamo orgoglio e ci poniamo sopra il prossimo disprezzeremo la sofferenza degli altri o saremo invidiosi della felicità altrui. Una sincera partecipazione alla situazione del prossimo è il cemento dell’amicizia.
L’umiltà, ricordo, non è debolezza. Le due persone più umili citate nella Bibbia erano Mosè e Gesù, per noi un esempio in tutto.
14 Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite.
17 Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini.
Questi versetti sono la corona del comportamento cristiano, che in maniera massima mostra chi è il Signore nella tua vita.
Bisogna però specificare che, mentre prima abbiamo parlato dell’amore fraterno che dobbiamo avere per gli altri credenti, l’attitudine qui descritta non deriva da un genere di amore affettivo, ma da un atro genere di amore che viene diretto dalla volontà. Questo amore chiamato agape in greco nasce da una decisione di voler fare del bene, anche a qualcuno che non lo merita, come Dio fa con noi. Solo se Gesù ci aiuta saremo in grado di superare ira e amarezza per far vincere la benevolenza.
Questo non significa che dobbiamo lasciar fare a chiunque cosa vuole. Dei genitori che lasciano fare al proprio figlio qualunque cosa non darebbero segno di grande amore. L’amore protegge da vie sbagliate e quando corregge lo fa a fin di bene e non per distruggere qualcuno.
Se è possibile bisogna vivere in pace con tutti, dice Paolo. Perché possibile? Può succedere per esempio che bisogna opporsi al male. In questo caso la gentilezza deve passare in secondo piano quando è necessario di lottare. Un esempio di questo ci è dato quando Gesù ha scacciato i mercanti dal tempio.
19 Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. 20 Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo». 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
Queto testo ci ricorda che non spetta a noi vendicarci perché il giudizio spetta a Dio e sarà lui a dare la giusta retribuzione.
Inoltre non possiamo toccare il cuore di nessuno con la vendetta. Solo facendo del bene e con la gentilezza possiamo sperare di toccare i cuori. Con la brutalità si può spezzare una persona, ma per conquistarla ci vuole la bontà. La vergogna brucerà sul capo di quella persona che avrà l’opportunità di ravvedersi.
Bisogna quindi essere in chiaro che l’unica maniera di vincere il male è fare il bene. Il male non sarà mai vinto con il male. L’unica maniera di conquistare amici è facendo il bene.
Mi vengono in mente due situazioni. La prima già diversi anni fa ormai, era durante a una evangelizzazione dove un gruppo di giovani è poi stato aggredito. Alla risposta di questi: “Se volete l’altra guancia è questa” gli aggressori sono letteralmente fuggiti. Ls fuga secondo me è indice che dietro a questo attacco c’era stato il demonio che non può resistere alla presenza di Dio.
E un altro pensiero che mi è venuto è un fatto storico pensando alla Pace di Locarno. Dopo la prima guerra mondiale i vincitori hanno chiesto il risarcimento dei danni subiti agli aggressori. La Germania che chiaramente aveva tutte le sue colpe è allora stata rovinata. Il risultato però fu che poco dopo questa nazione è nuovamente entrata in guerra per rifarsi. Abbiamo sentito dell’orrore di quelle due guerre, ma quello che colpisce è l’esito. Dopo la disfatta tedesca dell 2. GM questa nazione non è stata più depredata, ma è stato fatto un investimento (il Piano Marshall), col qual si è deciso di aiutare il paese a rimettersi in piedi. Questo gesto di amore (non saprei come chiamarlo altrimenti) ha permesso di ricostruire una nazione nuova che voleva la pace.
Questo significa che i valori cristiani, le decisioni di volersi comportare come Dio lo ordina, hanno il potere di cambiare sia le piccole vicende della nostra vita che il destino delle nazioni.
Gli insegnamenti dell’apostolo Paolo hanno quindi non solo un valore personale, ma sono importanti per poter governare bene una intera società.
Per ultimo vorrei tornare a questo aspetto che il comportamento cristiano è essenziale per poter essere rappresentanti di Dio dove viviamo. Il destino e la volontà di Dio per noi è che (2 Cor. 3:18):
contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, …secondo l’azione del Signore che è lo Spirito
Dobbiamo curare la nostra relazione con Dio, dobbiamo contemplarlo per essere trasformati come Lui. Dobbiamo prendere a cuore il testo biblico sul comportamento cristiano perché lì riconosciamo l’agire di Dio e dobbiamo imitarlo. Il destino del cristiano è legato a questo. Un neonato deve crescere, se no muore. Un cristiano deve crescere e essere trasformato, se no muore. Però tutto nasce dal contemplare…guardare senza mai smettere.
Voglia il Signore non nascondere il su volto da noi, ma continuare a benedirci e rivelarsi presente nelle nostre vite. Amen

