Sorgi e risplendi

Sorgi e risplendi

Il culto di Pasqua 2025 ci ha guidati in Isaia 60:1-3, dove risuona l’invito di Dio al suo popolo: “Sorgi, risplendi, perché la tua luce è giunta!”. Partendo da immagini di oscurità e smarrimento, il messaggio ha mostrato come la luce della risurrezione di Cristo trasforma, guida e chiama ogni credente a una risposta personale. Non basta riconoscere la luce: siamo chiamati a camminarci dentro.

La fede che conta davvero

La fede che conta davvero

Che tipo di fede ci rende giusti davanti a Dio? Nel suo insegnamento su Abramo, Paolo ci ricorda che la vera fede non si basa su riti religiosi, non dipende dalla legge, ma si affida al Dio che mantiene le sue promesse e rende possibile l’impossibile.

Dal peccato alla gloria

Dal peccato alla gloria

In questo sermone, scopriamo come la giustificazione non dipenda dalle nostre opere, ma dall’opera perfetta di Cristo sulla croce. La gloria che il peccato ci ha tolto è stata restaurata in Cristo, e in Lui siamo dichiarati giusti davanti a Dio.

Quando il peccato è il tuo padrone

Quando il peccato è il tuo padrone

In Romani 3:9-20, Paolo ci mostra una verità sconvolgente: il peccato non è solo ciò che facciamo, ma chi siamo. Non siamo semplicemente persone che commettono errori occasionali, ma siamo sotto il dominio del peccato, incapaci di salvarci da soli.
La Legge di Dio ci mostra questa realtà come uno specchio, rivelando la nostra condizione senza però poterci giustificare. Ma c’è una speranza: Cristo ha spezzato le catene del peccato e, attraverso lo Spirito Santo, possiamo vivere nella libertà.
Se la porta della prigione è stata aperta, sarai tu a uscire verso la vera libertà?

La fedeltà di Dio non cambia, anche quando noi cambiamo

La fedeltà di Dio non cambia, anche quando noi cambiamo

Nel sermone di oggi abbiamo riflettuto sulla fedeltà incrollabile di Dio, anche di fronte all’infedeltà dell’uomo. Paolo, rispondendo alle obiezioni dei giudei, ha mostrato che il privilegio di avere la Parola di Dio non basta se non viene vissuto con fede. Inoltre, ha ribadito che la grazia divina non è un pretesto per il peccato, ma una chiamata alla trasformazione. Dio rimane fedele alle Sue promesse, ma la nostra risposta è fondamentale.

Il cuore del problema

Il cuore del problema

Spesso, nella nostra vita spirituale, ci concentriamo sui “rumori” esteriori—comportamenti sbagliati, peccati visibili—e pensiamo che basti correggere qualche abitudine per stare meglio con Dio. Ma in Romani 2:12-16, Paolo ci insegna che il vero problema è più profondo: riguarda il cuore.

Dio giudica non solo le nostre azioni, ma anche le motivazioni più nascoste. La legge di Dio, la nostra coscienza e il giudizio finale ci ricordano che nessuno è giusto di per sé. La buona notizia, però, è che Cristo non è solo il Giudice, ma anche il Salvatore. Se oggi rispondiamo al suo invito, possiamo ricevere un cuore trasformato dalla sua grazia.