Alcune lacune da colmare

26 Febbraio 2023

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Daniele Scarabel

Daniele Scarabel

Pastore

In quale campo o ambito ritieni di essere veramente bravo e credi di aver oramai raggiunto un buon livello di conoscenza e di capacità? Forse sei una mamma di 2 o 3 figli oramai grandi e ritieni di avere una certa esperienza come genitore. Forse sei un marito sposato da più di 20 anni e credi di riuscire finalmente a capire tua moglie. Oppure sei moglie da 1 anno e oramai sai come fare felice tuo marito…

E se ti dicessi che in tutti quegli ambiti nei quali pensi di aver raggiunto un buon livello ci sono ancora delle lacune da colmare? Lo stesso discorso Paolo lo stava facendo ai Tessalonicesi, che aveva lodato per il loro amore, per la loro fede e per la loro dedizione nonostante le avversità, ma ai quali scrisse anche che c’erano delle lacune da colmare.

Non era una critica, ma un incentivo a non smettere di crescere. E lo stesso vale per noi. Non importa da quanti anni siamo in cammino con il Signore, da quanto pensiamo di conoscerlo o da quanto pensiamo di essere bravi come cristiani… ci saranno sempre lacune da colmare. Scopriamolo insieme le lacune che secondo Paolo vale la pena colmare.

Pregare notte e giorno non è inutile

Come potremmo, infatti, esprimere a Dio la nostra gratitudine a vostro riguardo, per la gioia che ci date davanti al nostro Dio, mentre notte e giorno preghiamo intensamente di poter vedere il vostro volto e di colmare le lacune della vostra fede? (1 Tessalonicesi 3:9-10)

Questa domanda di Paolo è chiaramente retorica. Paolo era così ripieno di gioia per tutto ciò che Dio aveva fatto per i Tessalonicesi e per la bella notizia ricevuta da Timoteo che stavano tutti bene, da non trovare le parole per ringraziare adeguatamente Dio. Il punto è che Paolo non solo era grato a Dio per aver protetto i Tessalonicesi dagli attacchi di Satana, ma era ancora più grato perché Dio aveva portato i Tessalonicesi nella sua vita.

Ti è mai capitato di essere così grato a Dio per qualcosa che Lui ha fatto per te o nella vita di una persona che ami, da non sapere come esprimere la tua gratitudine? Ci sono anche nella tua vita una o più persone per le quali sei così grato per come stanno crescendo nella fede, che provi una tale gioia e gratitudine davanti a Dio? Io, ad esempio, mi trovo spesso a ringraziare Dio per ciò che ha fatto per i miei figli e per ciò che sono diventati, ben sapendo che non potrò mai ringraziarlo per essere stato così buono nonostante le mie mancanze come padre!

In questi versetti c’è però un altro aspetto ancora più interessante. Paolo provava gratitudine e gioia nei confronti dei Tessalonicesi, ma allo stesso tempo continuava a pregare per loro. Paolo era grato per ciò che i Tessalonicesi erano diventati finora, ma sapeva di dover continuare a intercedere per loro. Proprio come io continuo a pregare per i miei figli, sapendo che ora devono mettere in pratica da soli ciò che gli abbiamo insegnato sulla vita e sulla fede.

Il fatto che Paolo pregasse intensamente notte e giorno ci indica che evidentemente le preghiere di Paolo non avevano finora ancora ricevuto una risposta adeguata! Gli ostacoli di Satana che impedivano a Paolo di tornare a Tessalonica non erano ancora stati rimossi e c’era ancora molto lavoro da fare per rendere i Tessalonicesi dei cristiani forti e maturi in Cristo.

Se anche tu stai pregando da tanto tempo per una persona che ti sta particolarmente a cuore, non scoraggiarti se ancora non hai ricevuto risposte alle tue preghiere. Alcune situazioni richiedono una preghiera di un’intensità fuori dal comune. Non è inutile pregare “notte e giorno” e “intensamente” per qualcosa che riteniamo essere veramente importante. Le nostre preghiere non vanno perse anche se Dio non risponde subito. Io mi immagino piuttosto che vengano raccolte da Dio in un vaso finché non sarà colmo e allora Dio risponderà.

Pregando di poter tornare a Tessalonica e di poter colmare le lacune della loro fede, Paolo non li stava criticando, non stava dicendo che la loro fede attuale fosse nulla. Stava semplicemente esprimendo ciò che vale per ogni credente, ovvero che non abbiamo mai finito di crescere in Cristo.

La realtà è che la fede di ognuno di noi ha sempre bisogno di essere ulteriormente sviluppata e rafforzata. Una cosa è dichiarare all’inizio della nostra vita cristiana che crediamo nella morte in croce di Gesù Cristo per il perdono dei nostri peccati e che crediamo nella sua risurrezione per ottenere una nuova vita come figli e figlie di Dio.

È però tutt’altra cosa crescere in questa fede e far sì che la fede porti frutto. In questo senso noi tutti abbiamo delle lacune da colmare nella nostra fede. Così come non saremo mai dei genitori, un marito o una moglie perfetti, anche come cristiani non abbiamo mai finito di imparare. Non smettere mai di voler vedere crescere la tua fede o quella degli altri membri della tua chiesa.

Se hai a cuore di pregare per la Chiesa, e di pregare intensamente, allora prega affinché le lacune della nostra fede possano essere colmate. Ma vediamo ora qual è la prima di queste lacune che secondo Paolo ognuno di noi dovrebbe colmare…

La prima lacuna da colmare: l’amore

Ora Dio stesso, nostro Padre, e il nostro Signore Gesù ci appianino la via per venire da voi; e quanto a voi, il Signore vi faccia crescere e abbondare in amore gli uni verso gli altri e verso tutti, come anche noi abbondiamo verso di voi… (1 Tessalonicesi 3:11-12)

Con i versetti da 11 a 13 la prima parte della lettera si conclude con una preghiera. Questa preghiera, oltre a riassumere ciò per cui Paolo pregava notte e giorno, segna anche una transizione verso la seconda parte della lettera che è molto più pratica e concreta. In questa preghiera Paolo esprime varie richieste a Dio, nostro Padre, e al nostro Signore Gesù.

Paolo inizia la preghiera chiedendo che Dio stesso possa finalmente rimuovere ogni ostacolo che Satana ha posto al suo ritorno. Il contenuto centrale della preghiera si trova però al versetto 12 e ricorda a una tipica preghiera di benedizione.

La richiesta di Paolo è chiara: “il Signore vi faccia crescere e abbondare in amore gli uni verso gli altri e verso tutti”. E qui capiamo che “colmare le lacune della vostra fede” non significava che i Tessalonicesi non avessero alcun tipo di amore. Ciò che Paolo desiderava, e che dovremmo desiderare anche noi per la nostra chiesa, è che l’amore che Dio ha già riversato nei nostri cuori possa crescere ancora di più, come aspetto centrale della nostra fede!

Paolo prega affinché l’amore cresca e abbondi all’interno della chiesa e verso l’esterno. Questa è una preghiera che assolutamente non dovremmo sottovalutare. Sappiamo benissimo per esperienza quando velocemente l’amore possa venir meno all’interno di una chiesa o quanto poco amore abbiamo per le persone attorno a noi.

La richiesta “il Signore vi faccia crescere e abbondare in amore” ha come obiettivo il moltiplicare e il far sovrabbondare l’amore che già si trova nella chiesa. Hai mai pensato di pregare affinché il Signore ci faccia crescere e abbondare in amore gli uni verso gli altri e verso tutti? Questa è sicuramente una preghiera che vale la pena di essere intensificata e di fronte alla quale non dovremmo mai scoraggiarti, anche quando apparentemente non vediamo risultati.

Ma perché dovremmo crescere e abbondare nell’amore? Certamente perché è dall’amore che abbiamo gli uni per gli altri che tutti riconosceranno che siamo discepoli di Gesù (Giovanni 13:35). Ma questo non è l’unico obiettivo. Ricordiamoci che siamo in attesa del ritorno del Re con il quale trascorreremo l’eternità ed è per questo incontro che ci stiamo preparando…

L’obiettivo finale: un cuore (imperfettamente) irreprensibile

…per rendere i vostri cuori saldi, irreprensibili in santità davanti a Dio nostro Padre, quando il nostro Signore Gesù verrà con tutti i suoi santi. (1 Tessalonicesi 3:13)

L’amore gli uni per gli altri e per tutti non è fine a sé stesso, ma serve a farci crescere nella nostra santità pratica in vista del ritorno di Cristo. Paolo affronterà più approfonditamente il tema del ritorno di Cristo nei prossimi capitoli, ma già qui ci spiega che Cristo non ritornerà da solo, bensì “con tutti i suoi santi”, ovvero tutti i credenti che saranno già morti prima del suo ritorno.

Tutti i cristiani sono per definizione considerati “santi. Il termine “santi” nel Nuovo Testamento indica sempre un gruppo di persone che Dio si è scelto per sé stesso e affinché lo servissero nel suo Regno. In sostanza, ogni persona che crede in Gesù Cristo e che confessa che Lui è il suo Signore e Salvatore è un santo. I santi sono i cristiani, la chiesa.

In questo versetto troviamo però anche un altro aspetto interessante: secondo Paolo, se il nostro amore cresce e abbonda, i nostri cuori saranno resi “saldi, irreprensibili in santità davanti a Dio nostro Padre”. Ma se per Dio già siamo santi, perché dobbiamo crescere in santità? E che cosa significa essere “irreprensibili in santità”?

Paolo nelle sue lettere spiega molto bene che possiamo ottenere il perdono di Dio solo per fede in ciò che Cristo ha fatto per noi e che questo non è merito nostro ma è un dono della grazia di Dio (Efesini 2:8). Tutto questo i Tessalonicesi già lo avevano ottenuto e mi auguro anche voi tutti che mi ascoltate. Se così non fosse, puoi rivolgerti oggi stesso a Cristo, confessandogli i tuoi peccati e accogliendolo come tuo Signore e Salvatore.

Ma anche partendo dal presupposto che tu già sia santo, secondo la definizione biblica, ciò che Dio desidera è che il perdono che noi abbiamo ricevuto da Dio abbia delle conseguenze pratiche nella nostra vita. Paolo desidera che il nostro amore cresca e abbondi, perché questo ci spingerà a voler piacere sempre più a Dio nella nostra vita quotidiana.

Il concetto di Paolo è che dobbiamo essere “irreprensibili in santità”, che non significa essere perfetti e senza peccato, perché sarebbe impossibile. Essere “irreprensibili” significa vivere in modo da poter comparire a testa alta davanti a Cristo quando tornerà, sapendo di aver vissuto con il desiderio di valorizzare Dio sopra ogni altra cosa nella nostra vita.

Una persona irreprensibile non è una persona che non sbaglia mai o che non commette mai peccato, ma è una persona che affronta i propri errori. È una persona che non copre i propri peccati, ma che li porta alla luce confessandoli. È una persona che è consapevole dei propri punti deboli e che chiede aiuto allo Spirito Santo per superare le proprie debolezze. È una persona che desidera camminare nella luce e piacere a Dio in tutto ciò che fa.

Ora non pensare di dover andare a casa sforzandoti di piacere a Dio. C’è un motivo se Paolo prega affinché i nostri cuori siano resi saldi e irreprensibili. Prima di ogni cosa è il nostro cuore a dover cambiare, perché altrimenti non saremmo diversi dai farisei che, come disse Gesù, sono “simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia” (Matteo 23:27).

Ora capiamo perché la preghiera di Paolo affinché l’amore cresca e abbondi è così importante. Paolo sapeva che l’amore messo in pratica è la dimostrazione che desideriamo veramente piacere e valorizzare Dio al di sopra di ogni altra cosa. Se dunque vuoi crescere in santità davanti a Dio ed essere irreprensibile quando Gesù tornerà, prega affinché l’amore che Dio ha messo nel tuo cuore cresca e abbondi.

Prega affinché tu possa amare concretamente e praticamente il tuo prossimo e anche i tuoi nemici, laddove necessario. Sarà questo esercizio quotidiano a farti crescere in santità davanti a Dio e non il tentativo di applicare alla lettera tutti i comandamenti che trovi nella Bibbia. Se ciò che fai non proviene da un cuore ripieno dell’amore di Dio, non sarà altro che ipocrisia. È importantissimo che comprendiamo questa verità, perché altrimenti rischieremo di fraintendere tutte le richieste pratiche di Paolo che seguiranno nei prossimi versetti.

Ricorda dunque che non è inutile pregare intensamente affinché il Signore faccia crescere te e la chiesa nell’amore e affinché l’amore cresca e sovrabbondi. Anzi, è molto importante, perché sarà questo amore che ci aiuterà a voler veramente piacere a Dio, non per paura o per senso di dovere, ma perché il nostro cuore avrà capito che Dio è la cosa più preziosa per noi. Se questo avverrà, allora saremo pronti e irreprensibili per quando Cristo tornerà con tutti i suoi santi.

Amen

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