Ciò che deve avvenire prima del ritorno di Cristo

19 Novembre 2023

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Daniele Scarabel

Daniele Scarabel

Pastore

Sin dall’inizio della storia della chiesa i credenti si sono lasciati prendere da un certo entusiasmo apocalittico. Tutto ciò che Gesù e gli Apostoli dissero e scrissero sugli ultimi tempi è molto affascinante e nei secoli sono nate innumerevoli speculazioni su ciò che potrebbe o dovrebbe succedere di concreto, in parte proprio basate sul testo di 2 Tessalonicesi capitolo 2.

Il problema è che questo capitolo è tra i più difficili da comprendere tra tutto ciò che Paolo ha scritto. Paolo scrive di “apostasia”, di un “uomo del peccato” che ne trarrà beneficio e di qualcuno o qualcosa che per ora lo trattiene. Ma di che cosa si tratta esattamente? Evidentemente Paolo si stava riallacciando ad argomenti già trattati durante il suo soggiorno a Tessalonica e ben conosciuti alla chiesa.

Se solo potessimo avere le registrazioni dei suoi insegnamenti, tutto sarebbe più semplice! Ma anche se sarà difficile risolvere tutti i quesiti legati a questo capitolo, credo che otterremo comunque sufficienti risposte per essere incoraggiati e confortati dalle parole di Paolo.

Non lasciatevi turbare o ingannare

Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio.  (2 Tessalonicesi 2:1-4)

Uno dei problemi principali per i Tessalonicesi erano i falsi insegnamenti, in parte venduti come se venissero da Paolo, che spinsero molti di loro a credere che “il giorno del Signore fosse già presente”. In altre parole, temevano che il Signore potesse già essere tornato senza che se ne fossero accorti e che dunque li avesse in un qualche modo dimenticati.

Paolo li esorta però a non lasciarsi sconvolgere la mente, a non essere turbati e a non farsi ingannare. Paolo li aiuta ricordando loro la verità, ovvero che Cristo non è ancora tornato perché alcune cose devono prima avvenire.

Le cose che devono avvenire sono due: la prima è l’”apostasia” e la seconda è la manifestazione dell’”uomo del peccato”, che Paolo in seguito definirà come l’Anticristo. Già Gesù avvertì i suoi discepoli che questo sarebbe accaduto:

Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. (Matteo 24:10-12)

Questo sta in parte già succedendo, ma prima del ritorno di Cristo ci sarà un crescendo di apostasia e di iniquità, che sfocerà in un’apostasia mai vista prima e nella manifestazione dell’Anticristo per eccellenza, l’incarnazione del male e del peccato.

Il termine “apostasia” indica un abbandono della fede che colpirà il mondo intero o una ribellione generalizzata del mondo contro Dio e che coinvolgerà anche gran parte della chiesa. Anche le persone che fino a quel momento avranno seguito Cristo religiosamente, ma nei quali la fede non avrà messo radici nel cuore, si ribelleranno a Dio e alla verità. Per questo Cristo afferma che “chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato” (Matteo 24:13).

La maggioranza delle persone seguirà invece colui che Paolo chiama “l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario. Ma chi sarà? Innanzitutto, sappiamo che sarà un uomo, quindi non un angelo o un demone. La descrizione “uomo del peccato” indica che la sua natura sarà caratterizzata da iniquità, empietà e peccato, che sarà un uomo senza legge e che si ergerà al di sopra della legge.

Di conseguenza sarà “figlio della perdizione”, ovvero destinato a rovina eterna a causa della sua natura. Le stesse parole sono utilizzate da Gesù in Giovanni 17:12 per descrivere Giuda, colui che si oppose e tradì Gesù. Nella storia tanti hanno seguito le orme di Giuda, si sono ribellati alla legge di Dio e hanno tentato di ergersi al di sopra di Dio, ma un giorno arriverà un uomo che li supererà tutti, che si innalzerà al di sopra di Dio e si autoproclamerà Dio.

La strategia di Paolo per affrontare il turbamento dei Tessalonicesi è semplice: dopo aver riflettuto attentamente sul tipo di inganno che si stava facendo strada nelle loro menti, mostrò loro la verità biblica che porta luce nel problema.

Questo approccio è fondamentale anche per noi: ogni volta che ci troviamo ad affrontare questioni che ci turbano o ci confondono dobbiamo tornare alla verità e cercare di capire cosa la Bibbia ci dice in merito. Quando la nostra mente è presa d’assalto da mille pensieri e noi non sappiamo più da che parte voltarci, ricordiamoci di chiedere innanzitutto a Dio cosa ne pensa e di cercare le soluzioni che Dio ci propone nella sua Parola.

Ma perché facciamo così fatica a riconoscere la verità di Dio nei nostri problemi e a ricercare il suo aiuto invece di lasciarci turbare o sconvolgere? Nei prossimi versetti troviamo un indizio che ci aiuta a capire come mai facciamo così tanta fatica a ricercare Dio nei nostri problemi.

Dio ha tutto sotto controllo

Non vi ricordate che quand’ero ancora con voi vi dicevo queste cose? Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo. Infatti il mistero dell’empietà è già in atto, soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta.  (2 Tessalonicesi 2:5-8)

Paolo ci spiega qualcosa di molto importante, ovvero che già ora nel mondo agisce “il mistero dell’empietà”. Con queste parole Paolo ci sta semplicemente spiegando che sin dal principio, sin da quando Adamo ed Eva furono ingannati per la prima volta, il peccato opera nel mondo.

Anche se il giorno in cui l’Anticristo si rivelerà per sedurre il mondo non è ancora arrivato, già ora Satana agisce dietro le quinte per sedurre il mondo e la chiesa! Sin dal peccato originale l’uomo è vulnerabile all’inganno di Satana. Nella sua astutezza può arrivare a farci credere che Dio non si interessa di noi, che dobbiamo prendere noi in mano la nostra vita perché Dio altrimenti non ci aiuta e soprattutto cercherà di farci credere che l’amore e il sostegno di Dio non sono sufficienti.

Il peccato non ha solamente distrutto il nostro rapporto d’amore con Dio, ci ha anche portati ad avere un’immagine distorta di noi stessi, a non poterci più fidare dei nostri stessi sentimenti, ad avere paura della reazione degli altri, rovinando così anche il rapporto con il nostro prossimo, creando un clima di sfiducia e di diffidenza.

È proprio per questo che siamo inclini a lasciarci sconvolgere e turbare da ciò che accade attorno a noi. Per questo ci scordiamo di attenerci alle indicazioni che Dio ci dà nella sua Parola. Per questo ci dimentichiamo di rivolgerci a Lui come nostra fonte di saggezza e ci lasciamo ingannare da Satana.

Paolo ci ricorda però anche che alla fine dei tempi questa empietà aumenterà a dismisura e senza freni. Questo avverrà quando l’Anticristo sarà manifestato. Osservando ciò che accade nel mondo, o attorno a noi, è difficile immaginarsi come il peccato possa dilagare ancora di più, ma è ciò che avverrà alla fine dei tempi, prima del ritorno di Cristo. Ma in tutto questo non dobbiamo scordare una cosa: qualcuno o qualcosa per ora trattiene l’agire di Satana nel mondo e il diffondersi dell’empietà. Di chi o di che cosa si tratta?

Paolo parla sia di “ciò che lo trattiene”, sia di “chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo”, quindi potrebbe trattarsi tanto di qualcosa come di qualcuno. Se solo sapessimo ciò che Paolo ha insegnato ai Tessalonicesi mentre era con loro. Ma poco importa, perché non cambia la sostanza, ovvero che questa cosa o questo qualcuno al momento sta facendo esattamente ciò che Dio gli sta dicendo di fare e che l’empietà dilagherà solo “a suo tempo.

Questo è il messaggio di speranza e di conforto che Paolo voleva trasmettere ai Tessalonicesi, ovvero che in tutti gli eventi angosciosi che si abbattono sulla Chiesa, Dio è sovrano, è onnipotente. Anche quando le cose sembreranno andare al peggio per la Chiesa, ovvero quando “sarà manifestato l’empio”, Gesù apparirà e lo annienterà senza sforzo alcuno.

I Tessalonicesi avevano dimenticato che è Dio a controllare ogni cosa. Non commettiamo anche noi lo stesso errore. Non dimenticare mai che Dio è sempre sovrano in qualunque cosa accada nel mondo!

L’antidoto all’inganno è trovare piacere solo in Dio

La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una potenza d’errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati. (2Tessalonicesi 2:9-12)

Quando l’Anticristo apparirà, userà tutti i poteri soprannaturali concessigli da Satana per allontanare ogni persona da Dio e per autoproclamarsi Dio. Ma ciò che per noi è ancora più importante sapere è ciò che Paolo scrive alla fine del versetto 12, ovvero che la ragione per la quale molti cadranno nell’inganno dell’Anticristo sarà che “non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell’iniquità.

Non dobbiamo temere di non riuscire a capire chi o che cosa è ciò che trattiene l’Anticristo o dove e quando esattamente apparirà. L’antidoto per non cadere nell’inganno degli ultimi tempi consiste nel dedicare tutte le nostre forze a trovare piacere in Dio più che in qualunque altra cosa.

Nel versetto 10 Paolo afferma che le persone si faranno ingannare e periranno “perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati”. Ciò che l’apostolo sottolinea è che il giorno del Signore non è ancora arrivato. Siamo ancora nel tempo della grazia! Possiamo ancora aprire gli occhi e credere alla verità.

Sin dal primo peccato Dio ha presentato all’uomo la via che lo avrebbe riportato a Lui. La morte di Gesù Cristo alla croce è stato il momento in cui tutto il necessario è stato compiuto per riportarci in comunione con il Padre. La nostra responsabilità consiste nell’accettare l’offerta che Dio ci fa. Non temere la verità che Dio ti potrebbe rivelare, anche se sarà scomoda e ti porterà a dover prendere decisioni drastiche nella tua vita, ne vale la pena.

Noi tutti abbiamo molti motivi per essere turbati e sconvolti nella nostra vita. A volte ci lasciamo anche ingannare da Satana, dai nostri sentimenti o perché siamo attratti dal nostro peccato preferito. Ma la potenza che a ha permesso a Cristo di sconfiggere la morte e il peccato alla croce, e che ora trattiene il male, è a tua disposizione, devi solo afferrarla!

Gesù ti invita a rivolgerti a Lui prima di agire, a cercare risposte nella sua Parola. Dio vuole che gli porti le tue aspettative, le tue frustrazioni, i tuoi desideri e che comprendi che puoi trovare profonda soddisfazione unicamente ricercando la tua gioia in Dio, perché, come dice il Salmo 16, gioia, sazietà e delizie in eterno possono essere trovate solo in Dio:

Tu m’insegni la via della vita; vi son gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi son delizie in eterno. (Salmo 16:11)

Con le sue parole Paolo ci sfida a chiederci a che punto ci troviamo. I Tessalonicesi erano sconvolti e turbati perché non stavano più ricercando la loro gioia unicamente in Dio. E tu, a che punto ti trovi? Hai arreso totalmente la tua vita a Cristo? Gli appartieni in tutto e per tutto? È Lui a gestire la tua vita? Ascolti le sue parole? Lo ami e lo segui?

Se non è così o se ti rendi conto che non lo stai più facendo con la stessa convinzione di una volta, questo è il momento per prendere una decisione, per aprire il tuo cuore alla verità.

Amen

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