Una storia d’amore eterno

21 Aprile 2024

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Giovanni Accadia

Giovanni Accadia

Anziano

i è mai capitato di finire male perché qualcuno non ha mantenuto una promessa nei tuoi confronti?

…quando la posta in gioco è alta, una promessa non mantenuta lascia conseguenze importanti, che cambiano la vita.

Quando un padre o una madre non riescono a mantenere una cosa importante che promettono ai loro figli, o quando un marito o una moglie si dividono, le conseguenze sono devastanti.

In effetti, tanto maggiori sono le promesse, tanto maggiori saranno le conseguenze quando quelle promesse non vengono mantenute.

E così, quando Dio fa promesse di proporzioni epiche che hanno a che fare con la salvezza del mondo, è fondamentale sapere se manterrà o meno le promesse.

Quando fa promesse a te e a me, promesse, tipo…

Se lo cerchiamo lo troveremo, benedizione a chi ama la sua parola, sarà con noi durante le nostre prove e lavorerà per il nostro bene,

sosterrà la nostra fede fino alla fine, conforto nelle prove, ogni benedizione spirituale, pace quando preghiamo, potenza dall’alto, vita in abbondanza, vita eterna, il suo ritorno, ecc…

…abbiamo bisogno di sapere se Dio eseguirà fino in fondo quelle promesse.

Se Dio mantiene le Sue promesse allora c’è speranza per te e per me, sia per questa vita che per eternità.

Se non mantiene le Sue promesse, allora siamo completamente senza speranza.

Ancora una volta, in Genesi 24, Dio ci mostra che mantiene tutte le Sue promesse, perché ha le capacità e il carattere per farlo.

Questo è estremamente importante!

Questa mattina in Genesi 24 vedremo uno dei più bei racconti d’amore della Bibbia. Ho notato che questo capitolo dopo il salmo 119 è uno dei capitoli più lunghi dell’antico testamento, quindi non lo leggo in anticipo ma nel corso della predica scorreremo il testo.

Il titolo di questo sermone è “Una storia d’amore eterno”.

Isacco e Rebecca si sono innamorati l’uno dell’altro, ma scopriremo che questa non è la storia d’amore principale in questo testo.

Una delle prime cose che ci insegna questo capitolo, è di confidare nel carattere e nella capacità di Dio di mantenere le Sue promesse.

È importante capire che tutte le promesse di Dio scaturiscono e si adempiono in  una promessa, che è sempre la stessa, che parte da Adamo ed Eva, attraversa Abraamo e tutto il resto della storia. Un redentore che salva è libererà per sempre il Suo popolo: Gesù Cristo.

“Poiché tutte le promesse di Dio hanno in lui il «sì» e l’«Amen», alla gloria di Dio per mezzo di noi” (2Corinzi 1:20).

Forse possiamo vedere questo albero in questo modo: che la parte in legno rappresenta Cristo e tutte le foglie sono le molteplici promesse intorno ad esso.

Spero che questa mattina la parola di Dio ti spinga a confidare in questo Redentore promesso.

Abraamo stesso confidava e si rallegrava già di Cristo:

Gesù stesso, discutendo con i giudei che lo accusavano disse in Giovanni 8:56: Abraamo, vostro padre, ha gioito nell’attesa di vedere il mio giorno; e l’ha visto, e se n’è rallegrato.”

Dopo questa breve premessa su Dio che porta avanti le promesse e che Cristo è il fulcro di queste ora entriamo nel racconto di genesi 24.

Questa storia si sviluppa in quattro eventi manovrate da Dio:

  1. Le scelte di vita condizionate dalla promessa
  2. Dio è sovrano sugli eventi e sulle circostanze
  3. Dio è sovrano sui cuori umani
  4. Dio adempie le promesse

Le scelte di vita condizionate dalla promessa

Non solo Dio promise ad Abraamo innumerevoli discendenti e che il Redentore sarebbe stato uno di questi.

Ha anche promesso di dare ad Abraamo il paese di Canaan.

In Genesi 23 vediamo la fede di Abraamo in quella promessa.

Quando Abraamo seppellì sua moglie Sara nella terra di Canaan stava dicendo: “Credo che un giorno Dio darà questo posto ai miei discendenti”.

E così arriviamo a Genesi 24.

Il figlio di Abraamo, Isacco, é cresciuto, ha circa 40 anni a questo punto.

Le promesse vengono ora incanalate in Isacco. C’è solo un problema: Isacco non ha una moglie.

Abraamo incarica il suo servo numero uno di intraprendere un lungo viaggio per trovare una moglie per Isacco. Versetti 2-4: “Abraamo disse al più anziano dei servi di casa sua, che aveva il governo di tutti i suoi beni: -Metti la tua mano sotto la mia coscia e io ti farò giurare per il Signore, il Dio dei cieli e il Dio della terra, che tu non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei in mezzo ai quali abito, ma andrai nel mio paese, dai miei parenti, e vi prenderai una moglie per mio figlio, per Isacco.”

Abraamo vive in Canaan già da decenni.

Sa che i Cananei adorano falsi dei. Immagina anche che, se Isacco sposasse una cananea, si sarebbe stato probabilmente influenzato ad allontanarsi da Dio.

E quindi questa non era un’opzione. Abraamo vuole che Isacco sposi una donna della sua stessa stirpe.

Abraamo confida davvero che Dio qui fornisca una moglie adatta.

Il servo mostra la sua preoccupazione, non vuole fallire nel suo incarico.

Genesi 24: 5-6: Il servo gli rispose: «Forse quella donna non vorrà seguirmi in questo paese; dovrò allora ricondurre tuo figlio nel paese dal quale tu sei uscito?»”

A questo notiamo come Abraamo incoraagia il servo a confidare in Dio.  gli disse (v.6-7): «Guàrdati dal far tornare là mio figlio! Il SIGNORE, il Dio dei cieli, che mi fece uscire dalla casa di mio padre e dal mio paese natale – e mi parlò e mi giurò dicendo: “Io darò alla tua discendenza questo paese” – egli stesso manderà il suo angelo davanti a te e tu prenderai di là una moglie per mio figlio.”

 8 Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai sciolto da questo giuramento che ti faccio fare; soltanto, non ricondurre là mio figlio». 9 E il servo pose la mano sotto la coscia di Abraamo suo signore, e gli giurò di fare queste cose.

Abraamo crede nella promessa di Dio di benedire tutte le nazioni attraverso la sua discendenza in quella terra.

Egli sceglie e programma le cose sottomesso alla parola di Dio per la sua vita.

Il servo ubbidisce sottomesso sempre alle stesse promesse chiare di Dio.

A questo punto posso chiederti:

Come scegli tu le cose, o come programmi le cose della tua vita?

Il lavoro, le ferie, il futuro partner, i figli, le amicizie, ecc..

Non fidarti troppo di quelle che sono spesso frutto della tua coscienza o dei tuoi desideri, promesse che possono avere anche del buono, ma non puoi mai essere sicuro che Dio voglia realizzarli.

Le chiamo promesse secondarie.

Possono essere le seguenti: Dio mi ha promesso che avrò quel lavoro, o che avremo dei figli, o un partner, mi ha promesso la possibilità di fare il missionario. Tutte cose lodevoli, ma non sei sicuro che Dio le realizzerà, non è in queste che devi coinvolgerti principalmente.

Ricorda invece le promesse indiscutibili di Dio per te, quelle che scaturiscono dal tuo Redentore promesso, quelle che sono chiaramente dette da Lui.

Su quelle puoi stare certo che vale la pena basare le tue scelte, e a da queste possono poi anche scaturire le altre secondarie.

Le avevamo accennate all’inizio, ne cito solo un paio: matt6:26 Gesù ci darà riposo quando andiamo a Lui, Giov 10:10, promette vita in abbondanza a coloro che lo seguono, Sal 1

Promette benedizione e soddisfazione a chi ama la Sua Parola..

Quando spenderemo le nostre energie cercando in ubbidienza le promesse chiare di Dio, sperimenteremo una sovrana cura di Dio nella nostra vita e una crescita spirituale. È quello che stava per sperimentare il servo di Abraamo.

Dio è sovrano sugli eventi e sulle circostanze

La seconda scena inizia dal versetto 10.

Il servo prende dieci cammelli del suo padrone e parte portando con sé altri servitori e ogni sorta di doni scelti dal suo padrone.

Percorrono circa 700 km e arrivano in Mesopotamia, alla città di Naor, fratello di Abraamo.

Il servo fa riposare i cammelli presso il pozzo d’acqua di quella città.

All’ora della sera, l’ora in cui le donne escono ad attingere l’acqua, il servo si siede presso quel pozzo e senza perdere tempo, chiede aiuto a Dio.

Nei versetti da 12 a 14 disse: “O SIGNORE, Dio del mio signore Abraamo, ti prego, fammi fare quest’oggi un felice incontro; usa bontà verso Abraamo mio signore! Ecco, io sto qui presso questa sorgente; e le figlie degli abitanti della città usciranno ad attingere acqua. Fa’ che la fanciulla alla quale dirò: “Abbassa, ti prego, la tua brocca perché io beva”, e che mi risponderà: “Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli”, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco. Da questo comprenderò che tu hai usato bontà verso il mio signore”.

Vorrei che tu notassi tre cose qui.

Innanzitutto la promessa di Dio dà al servo la fiducia necessaria per pregare; questa promessa è come un assegno ricevuto da Dio, e che va riportato a Dio stesso per essere incassato.

È come se stesse dicendo al Signore: ho bisogno che Tu mantenga la Tua promessa.

Torneremo su questo argomento più tardi perché penso che sia davvero istruttivo per la nostra vita di preghiera, perchè ci insegna a pregare in accordo con le promesse di Dio.

In secondo luogo, il servitore chiede a Dio di provvedere una donna integra, laboriosa.

Procurare acqua per tutti loro è davvero un compito arduo che richiede duro lavoro.

E’ come se il servitore stesse entrando in una stazione di servizio con una flotta di 10 pullman e stesse pregando:

Ok, Signore, manderesti qui una donna, che è qui per fare benzina alla sua auto, che mentre lava il suo parabrezza non solo si offrirà di lavare il mio, ma che si offre persino di lavare tutti vetri di tutti gli autobus. È un esempio un po’ bizzarro, ma per dire: chi si offrirebbe mai di farlo?

E così il servo chiede a Dio di mandare una donna il cui carattere sia esemplare.

La terza nota che vediamo, si trova nel versetto 12, quando il servo rievoca al Signore la dimostrazione di amore costante per il suo padrone.  “ … usa bontà verso il mio signore…”

E poi lo ripete nel versetto 14. “… comprenderò che hai usato bontà…”

Pare che il significato della parola “bontà” sia “amore costante”. E’ una parola molto importante e frequente nell’Antico Testamento.

È il tipo di amore che include non solo affetto, ma lealtà, impegno e fedeltà.

Il servitore di Abraamo, prega evocando il carattere stesso di Dio.

Sta dicendo: Signore credo che tu sia un Dio amorevole. Credo che tu sia fedele e degno di fiducia. Perciò, mentre cerco moglie per Isacco, voglio agire in accordo con le tue promesse e il tuo carattere. Faresti per me quello che ti sto chiedendo? Ama il tuo servo Abraamo, mostra ancora una volta quel tuo amore unico, fornendogli una fedele moglie per Isacco.

Non possiamo mai sbagliare quando facciamo appello a Dio sulla base del Suo carattere, quando gli chiediamo umilmente di mostrarci il Suo amore fedele e costante.

Questo è davvero istruttivo per la nostra vita di preghiera.

Nel versetto 15 è scritto che, prima che il servo avesse finito di parlare, Rebecca arrivò al pozzo con la sua brocca sulla spalla.

Il Dio Sovrano stava già rispondendo alla preghiera, prima ancora che il servo avesse finito di pregare.

Un commentatore della Bibbia dice che è come se Dio fosse dietro le quinte a spingere delicatamente Rebecca sul palco al momento perfetto.

Molto brevemente chi era Rebecca: figlia di Betuel, è una pronipote di Abraamo e cugina in secondo grado di Isacco. Ciò significa che si tratta di una parente molto stretta.

La storia continua: Rebecca riempie il suo vaso e il servo le corre incontro chiedendole dell’acqua da bere. Ricordiamo che lui non sa ancora chi sia lei.

Ella gli dà da bere.

E ora cosa succederà? Potrebbe essere lei quella giusta? Si offrirà ad abbeverare i suoi cammelli? (laverà davvero tutti i vetri dell’autobus)

Versetti 19-21 “Quand’ebbe finito di dargli da bere, disse: “Io ne attingerò anche per i tuoi cammelli finché abbiano bevuto a sufficienza.” E presto vuotò la sua brocca nell’abbeveratoio, corse di nuovo al pozzo ad attingere acqua e ne attinse per tutti i cammelli di lui. Quell’’uomo la contemplava in silenzio, per sapere se il Signore avesse o no dato successo al suo viaggio.”

Sembra che sia lei la persona che il Signore voleva provvedere per Isacco.

Il servo le dà dei gioielli costosi e lui le chiede chi fosse. Lei gli dice giustamente: sono la figlia di Betuel.

Ora il servo sa che questa è la nipote dello zio di Isacco. Quando si rende conto chi è questa donna, e vede che lei ha fatto esattamente ciò che aveva chiesto in preghiera, non può fare altro che inchinarsi e adorare Dio.

Leggiamo ai versetti 26 e 27: “ Allora l’uomo s’inchinò, adorò il SIGNORE, e disse: Benedetto sia il SIGNORE, il Dio di Abraamo mio signore, che non ha cessato di essere buono e fedele verso il mio signore! Quanto a me, il SIGNORE mi ha messo sulla via della casa dei fratelli del mio signore”.

Il Dio Sovrano che opera tutte le cose secondo la decisione della Sua volontà.

Questo Dio Sovrano è in grado di mantenere le Sue promesse perché ha autorità su ogni evento e il Suo carattere perfetto lo porta a mantenere sempre le Sue promesse!

Nel versetto 27 il servo pregò che il Signore mostrasse il Suo amore costante e il Signore lo fece!

Che emozione deve aver sperimentato questo servo!

Ricorda all’inizio del capitolo: Abraamo mandò il suo servo a cercare una moglie per Isacco dai suoi parenti. La traduzione del versetto 4 sembra essere: andrai nella terra dei miei parenti. Non necessariamente doveva appartenere alla famiglia allargata, ma semplicemente a quel paese, Karan. Rebecca è molto più di questo!

E’ la figlia di suo nipote. E in quella cultura il matrimonio all’interno della famiglia era considerata una cosa molto positiva.

Dio è in grado di sovrabbondare in tutto ciò che chiediamo o pensiamo.

Dio sta mantenendo le Sue promesse. Sta fornendo ad Isacco una moglie che è di gran lunga migliore persino di ciò che Abraamo, uomo di fede, aveva immaginato. Non c’è da meravigliarsi che il servo risponda con l’adorazione. E’ colpito dalla sovranità di Dio e dal Suo amore costante negli eventi che si svolgono. L’unica risposta adeguata è prostrarsi e adorare.

È importante notare la sequenza degli eventi. Per prima cosa al versetto 7 abbiamo la promessa di Dio (Dio manderà un angelo davanti a te). Poi vediamo la richiesta del servo di mantenere la Sua promessa. E ora che Dio ha risposto, il servo riconoscente adora.

Quindi: promessa – preghiera – adorazione.

Troveremo di nuovo questa sequenza mentre proseguiamo con la narrazione.

 

 

 

  1. Dio è sovrano sui cuori umani

 

Nella terza scena, appena il fratello maggiore Labano viene a sapere cosa sta succedendo, corre incontro al servo al pozzo.

Più avanti nel racconto, nella storia di Giacobbe, uno dei personaggi chiave sarà l’avido Labano, si mostrerà come truffatore, bugiardo e imbroglione. Qui sta già mostrando la sua vera natura.

Nei versetti 30 e 31 leggiamo: “Come ebbe veduto l’anello e i braccialetti ai polsi di sua sorella ed ebbe udito le parole di Rebecca sua sorella che diceva: «Quell’uomo mi ha parlato così», andò da quell’uomo, che se ne stava presso ai cammelli, vicino alla sorgente, 31 e disse: «Entra, benedetto dal SIGNORE! perché stai fuori? Io ho preparato la casa e un luogo per i cammelli».”

Oh, tu sei il ragazzo ricco che distribuisce gioielli d’oro. Benvenuto! Entra! Siamo davvero felici che tu sia qui.

Così il servo, i cammelli e gli altri servitori vengono ospitati: il servo può entrare in casa mentre Labano scarica i cammelli, dà loro paglia e foraggio e porta acqua per lavare i piedi a lui e a quelli che erano con lui.

A questo punto la normale consuetudine sarebbe stata quella di condividere un pasto per ristorarsi.

Ma il servitore di Abraamo rompe gli schemi culturali e passa subito al sodo, perché c’è un miracolo in corso, e così nel versetto 33 è scritto: Poi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse: «Non mangerò finché non abbia fatto la mia ambasciata».”

In breve, i punti centrali del suo discorso:

sono un servo di Abraamo che mi ha mandato a trovare una moglie per Isacco. Mi è stato promesso che un angelo sarebbe andato davanti a me e che avrebbero fatto prosperare il mio viaggio. Sono arrivato alla pozzo della città, ho pregato e subito è arrivata Rebecca. Mi ha dato da bere e ha abbeverato i miei cammelli proprio come avevo chiesto in preghiera. E quando ho scoperto che era una parente stretta, ho semplicemente adorato il Signore.

 

Qui nel racconto del servo, ripresenta la sequenza che abbiamo già osservato prima: la promessa di Dio, la richiesta a Dio di mantenere la promessa (cioè far prosperare il viaggio) e l’adorazione.

Nel versetto 49 il padre di Rebecca e il fratello maggiore ascoltano il modo in cui Dio ha mostrato la Sua ferma bontà nei confronti di Abraamo.

Il servitore chiede loro se permetteranno a Rebecca di andare con lui per diventare sposa di Isacco, chiedendo se anche loro come Dio vorranno mostrare bontà verso Abraamo.

C’è una certa pressione positiva qui.

E quindi come risponderanno? Lasceranno andare Rebecca come sposa per Isacco?

Al versetto 50 e 51 è scritto: “Allora Labano e Betuel risposero: la cosa procede dal SIGNORE; noi non possiamo dirti né male né bene. Ecco, Rebecca ti sta davanti: prendila, va’, e sia moglie del figlio del tuo signore, come il SIGNORE ha detto”.

 

È così chiaro che il Signore ha orchestrato tutti questi eventi.

Questo è notevole. Come accennavo Labano non dà l’impressione di un uomo spirituale, un uomo che ama il Signore, che è disposto con gioia a fare la volontà del Signore. Ma Dio è sovrano anche sul cuore di Labano rendendolo disposto a cedere la sorella. Ancora una volta, il servitore vede che Dio è all’opera e così dice nel versetto 52: “Quando il servo di Abraamo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore.”

Ora può seguire la consueta accoglienza culturale. Si mangia e si beve insieme.

La mattina dopo Labano e sua madre chiedono al servo di lasciare rimanere a casa Rebecca per altri 10 giorni, prima andarsene.

Ma il servo non è disposto ad aspettare.

È stato mandato in missione da Dio e vuole partire. Vuole andare avanti con diligenza e senza distrazioni nel perseguire la volontà di Dio.

A questo punto i familiari pensano bene di chiedere l’opinione di Rebecca e lasciar decidere a lei.

Sarà disposta a lasciare tutto e ad andare via?

Ricordate all’inizio della storia, quando Abraamo incaricò il servo di andare a cercare una moglie per Isacco, qual era la paura più grande del servitore?: e se la donna non fosse disposta a venire? E se non lasciasse la sua casa e la sua famiglia?

Questo è davvero il test definitivo da superare.

Rebecca va in sposa ad Isacco?

Versetto 58:  “Chiamarono Rebecca e le dissero: Vuoi andare con quest’uomo?» Ed ella rispose: Sì, andrò.” 

Poche e decise parole di fronte alla chiamata chiara di Dio.

Il Sovrano Signore ha autorità non solo sul cuore di Labano, ma soprattutto in questa circostanza ha operato nel cuore di Rebecca affinché sia disposta a lasciare la sua patria e la sua famiglia per attraversare il deserto e sposare un uomo che non ha mai nemmeno incontrato, e diventare la nuova matriarca della sacra famiglia che Dio ha scelto.

In altre parole Dio non è solo sovrano sugli eventi che stanno accadendo. È addirittura sovrano nei cuori di tutti coloro che sono coinvolti.

Sta elaborando il suo piano perfetto affinché questa donna dal carattere ineccepibile diventi la moglie di Isacco.

Così la famiglia la congeda benedicendola.

Versetto 60: “Benedissero Rebecca e le dissero: «Sorella nostra, possa tu divenire migliaia di miriadi e possa la tua discendenza impadronirsi delle città dei suoi nemici”!  

È sorprendente che questa benedizione sia in realtà molto simile alla benedizione che Dio diede ad Abraamo nel capitolo 22 versetto 17.

Questo servo doveva essere a dir poco sbalordito nel vedere che a 800 km di distanza il sovrano Signore sta addirittura mettendo le parole della promessa in bocca ai familiari di Rebecca.

Ci sta incoraggiando ad aspettarci che la sua prole sarà innumerevole, e che un discendente in particolare possederà e dominerà coloro che lo odiano.

Oppure potremmo dire che riporterà la vittoria sui suoi nemici.

Oppure potremmo anche dire che schiaccerà la testa del serpente. (Genesi 3)

Dio adempie le promesse

Arriviamo alla quarta ed ultima breve scena di Genesi 24.

Rebecca arriva nel luogo in cui vive Isacco.

Il servo racconta ad Isacco tutto quello che è successo. E poi il versetto 67, ci dice: “e Isacco condusse Rebecca nella tenda di Sara sua madre, la prese, ed ella divenne sua moglie, ed egli l’amò. Così Isacco fu consolato dopo la morte di sua madre.”

Dio ha mantenuto la Sua promessa.

Ha dato successo al viaggio del servo, ha fornito una donna esemplare ad Isacco. Ora Rebecca sta prendendo il posto di Sara come matriarca della famiglia.

È scritto che Isacco l’amò.

Non è un matrimonio tecnico e sterile quello che organizza Dio. No, Isacco ama Rebecca.

È davvero una bel quadro di come dovrebbe essere il matrimonio nel suo insieme, in ubbidienza prima di tutto a Dio e poi sentimenti seguono.

Loro hanno avuto fede, hanno ubbidito con integrità, Dio li ha riuniti chiaramente sotto ogni aspetto e alla fine si sono innamorati.

Ma la più grande storia d’amore in Genesi 24 non è l’amore tra Isacco e Rebecca, anche se è una storia romantica a lieto fine, ma é l’amore che Dio ha per il suo popolo.

Più volte in questo testo abbiamo visto che Dio si mostra costante nelle circostanze e nei cuori, per amore di Abraamo e la sua discendenza.

Nel Suo amore Dio mantiene la Sua promessa di dare ad Abraamo innumerevoli discendenti tra cui uno in particolare che porterà alle nazioni la benedizione della Salvezza.

Questa è in definitiva una storia d’amore di Dio per le nazioni; l’amore di Dio per tutto il Suo popolo eletto sparso nel mondo e nella corso della storia.

Dio ha concesso a Rebecca di essere la moglie di Isacco affinché un giorno Gesù nascesse, in modo che io e te potessimo essere salvati.

Tutto ciò che é avvenuto in Genesi 24 fa parte del Suo piano sovrano per portare i Suoi figli nel godimento Eterno.

Dio ha fatto assolutamente di tutto per realizzare questo matrimonio. Niente in tutta questa storia è una coincidenza.

Ancora oggi Dio sta elaborando il Suo piano nei minimi dettagli in ogni momento della storia. E se ci pensi, tutto il piano di Salvezza è così, non è vero?

Dio è colui che ha promesso di inviare un Redentore già in Genesi 3.

Dio è colui che molti anni dopo la promessa ad  Abraamo mandò il redentore, Suo figlio, a nascere da una vergine, il vero Israele non più con le dodici tribù, ma con i dodici discepoli.

Dio è colui che in fin dei conti ha condiviso il Suo primogenito volontariamente affinché morisse in croce in un luogo di colpevoli peccatori come te e me.

Dio è colui che ha risuscitato Suo figlio dai morti. Solo il Dio vivente poteva fare qualcosa del genere.

Dio è Colui che manda il Suo Spirito ad operare nei nostri cuori morti per riportarci alla vita e per donarci la fede.

Dio è colui che manderà Suo figlio una seconda volta a giudicare il mondo e a portarci alla gioia eterna nella nuova creazione.

Mentre concludiamo, lascia che ti incoraggi a confidare in Dio, a confidare in tutte le Sue promesse perché Lui è Sovrano e perché il Suo cuore batte abbondantemente di amore anche per te.

In modo molto pratico puoi camminare con Dio seguendo la sequenza che abbiamo visto più volte in Genesi 24: il modello della preghiera basata sulle promesse e poi l’adorazione grata. Trova una promessa nella parola di Dio, portala al Signore in preghiera, un po’ come un Suo assegno che puoi incassare.

Puoi anche usare una di quelle promesse che hai trovato sul tuo posto.

Mentre porti quella promessa al Signore implora come fece quel servo per il mantenimento di quella Sua promessa.

Chiedi a Dio di mostrarti il Suo amore costante e la Sua fedeltà mantenendo stabile la Sua parola per te.

E poi finalmente quando Dio arriva e mantiene le promesse, rispondigli con adorazione, lode e ringraziamenti per essere intervenuto in tuo favore.

La salvezza appartiene al Signore. Lode a Dio per la Sua sovrana grazia salvifica, per il Suo amore abbondante e costante.

Amen

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