Grati a Dio perché a Lui tutto appartiene

Daniele Scarabel
Pastore
Oggi celebriamo la festa del raccolto e del ringraziamento, una festa che a sud delle Alpi non è molto conosciuta, ma che in sostanza ha lo scopo di ricordarci quanto dipendiamo da Dio e di spingerci ad essere grati a Lui per tutto ciò che abbiamo nella nostra vita. La riflessione di oggi si baserà sull’ultima preghiera di re Davide prima della sua morte.
Di Davide leggiamo che “morì in prospera vecchiaia, sazio di giorni, di ricchezze e di gloria” (1 Cronache 29:28). Ebbe tutto ciò che un uomo potrebbe desiderare dalla vita, con un’unica eccezione: Dio non gli permise di costruirgli un tempio. Davide non fu però amareggiato o arrabbiato con Dio. Al contrario, fu pieno di gioia e di gratitudine e mise addirittura a disposizione della costruzione del tempio tutto il necessario, aggiungendovi enormi ricchezze dal suo tesoro personale. Seguendo il suo esempio, anche il resto di Israele portò offerte volontarie per la costruzione del tempio.
In risposta a questa generosità, ripieno di gioia nel cuore, Davide benedisse il Signore dicendo:
Sii benedetto, SIGNORE, Dio del padre nostro Israele, di eternità in eternità! A te, SIGNORE, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, SIGNORE, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose! Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa. Perciò, o Dio nostro, noi ti ringraziamo, e celebriamo il tuo nome glorioso. Poiché chi sono io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente così tanto? Poiché tutto viene da te; e noi ti abbiamo dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto. (1 Cronache 29:10-14)
Tutto appartiene a Dio
Davide era ripieno di gioia perché il popolo aveva fatto le offerte al Signore con tutto il cuore a dimostrazione del loro amore per Dio. Questa gioia lo spinse a adorare e benedire Dio, ad esaltare alcuni dei suoi principali attributi come la sua eternità, la sua grandezza, la sua potenza, la sua gloria, il suo splendore e la sua maestà, per poi aggiungere una verità fondamentale e che facilmente tendiamo a dimenticare:
Poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! (1 Cronache 29:11)
Tutto appartiene a Dio! Questa è la prima verità che vorrei trasmettervi oggi. Dio possiede il mondo e tutto ciò che contiene. Possiede la nostra casa, la nostra auto e tutti i nostri beni. Possiede la nostra mente, le nostre emozioni, la nostra volontà e la nostra stessa vita. Il mondo vive sostanzialmente come se tutto ci appartenesse, ma noi dovremmo riconoscere che in realtà tutto ciò che abbiamo ci è solo stato dato in affidamento da Dio. Dio potrebbe riprendersi ogni cosa in qualsiasi momento e senza farci torto alcuno.
Davide ha benedetto la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà di Dio, perché ha riconosciuto che Dio non ha solo le sembianze di un re, bensì anche l’autorità per regnare:
A te, SIGNORE, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose! (1 Cronache 29:11)
Dio è sovrano e regna su ogni dettaglio della nostra vita. Questa realtà ti conforta o ti spaventa? C’è una particolare situazione nella tua vita attuale che ti sta sfidando a riconoscere che tutto appartiene a Dio? Personalmente trovo molto rassicurante confidare in un Dio che non solo ha il potere di regnare sulla terra, ma che è anche amorevole e misericordioso.
Sapere che nulla di ciò che accade nella mia vita sfugge al controllo di Dio è rassicurante. Io so che possiamo confidare pienamente nella sua capacità di provvedere per noi, di prendersi cura di noi, di proteggerci e guidarci attraverso qualsiasi sfida o difficoltà. Dio ha il controllo di tutto ciò che accade nel mondo, facciamo bene a non dimenticarlo!
Tutto proviene da Dio
Davide non si limita però a ricordarci che tutto appartiene a Dio, va oltre!
Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; (1 Cronache 29:12)
Davide sapeva che Dio non solo regna sull’universo intero, ma che è anche la fonte di ogni ricchezza e gloria. Quest’affermazione è una sfida diretta a tutto ciò che ci è stato inculcato dalla società. Da un punto di vista prettamente umano, ricchezza e gloria provengono dalle nostre capacità di fare buoni investimenti o affari, dal nostro duro lavoro, dal come ci presentiamo o vendiamo agli altri. In poche parole, è solo frutto del nostro impegno e merito nostro.
Qui invece Davide afferma che ricchezza e gloria vengono da Dio. Davide è stato un re di successo, ma sapeva che tutto ciò che aveva raggiunto nella sua vita era merito di Dio. Dio opera invisibilmente dentro, sotto e dietro il nostro lavoro. Quante volte ne siamo veramente consapevoli? Quand’è stata l’ultima volta che hai esaltato la grandezza di Dio dopo aver ricevuto qualcosa di così normale come la tua paga a fine mese?
Davide ci ricorda che Dio signoreggia su tutto. Ogni cosa che noi possediamo, ogni nostro talento, la nostra forza, ciò che abbiamo raggiunto nella nostra vita, semplicemente tutta la nostra vita è sotto la sovranità di Dio. Ogni volta che pensiamo o affermiamo: “sono i miei soldi, è il mio tempo, è la mia vita e ne faccio ciò che voglio” stiamo ingannando noi stessi.
Siamo così abituati ad avere il controllo della nostra vita che spesso ci dimentichiamo che in realtà abbiamo ben poco controllo. Io, ad esempio, durante quest’ultimo anno ho avuto diversi problemi di salute che mi hanno fatto riflettere su quanto ho dato per scontato che tutto andasse bene. Quando perdiamo il controllo è facile scoraggiarsi e perdere di vista la grandezza e la sovranità di Dio in tutto ciò che ci accade.
Per questo dobbiamo esercitare giornalmente il nostro cuore ad essere grato a Dio e non solo di fronte al bisogno o a particolari sfide. Proprio come fece Davide dicendo:
In tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa. (1 Cronache 29:12)
Non è un caso che Gesù ci abbia insegnato una preghiera che esalti la sovranità di Dio: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Matteo 6:9-11). Sei pronto a dichiarare che Dio ha la forza e la potenza per affrontare qualsiasi situazione della tua vita?
Ridiamo a Dio solo ciò che da Lui abbiamo ricevuto
La preghiera di Davide continua con un’affermazione molto particolare:
Perciò, o Dio nostro, noi ti ringraziamo, e celebriamo il tuo nome glorioso. Poiché chi sono io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente così tanto? Poiché tutto viene da te; e noi ti abbiamo dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto.
Chi sono io? Pochi sono stati grandi come Davide, almeno umanamente parlando. Eppure, Davide ricorda le sue umili origini da giovane pastorello che fu scelto da Dio ed elevato a grandezza. Lui non era nulla. E Dio era tutto. E chi è il mio popolo? Il suo popolo faceva parte di un importante regno che si estendeva per tutto il Mediterraneo orientale. Ma era Dio che li aveva liberati dalla schiavitù egiziana e li aveva elevati al potere. Erano il popolo di Dio. E tutto ciò che avevano veniva da lui.
Davide avrebbe potuto rivendicare qualche merito per i doni che lui e il popolo furono in grado di fare. Ma Davide vedeva ciò che aveva come se gli fosse stato dato da Dio. Quindi, la sua offerta era semplicemente la restituzione di una parte di ciò che Dio gli aveva dato.
In altre parole, Davide ci insegna che non c’è nulla che possiamo dare a Dio, se non quello che Lui ha dato a noi. Dio ha tanto amato il mondo da sacrificare suo Figlio per noi, affinché potessimo ottenere il perdono dei nostri peccati, pace con Dio e vita eterna.
Che cosa possiamo ridare ora a Dio che non abbiamo già ricevuto in Cristo? Che cosa ho io che Dio non mi abbia dato per primo? Sono semplicemente un amministratore dei beni di Dio. Dovrei quindi essere in grado di restituirglieli senza alcuna riluttanza. Posso dare con gioia l’abbondanza con cui Dio mi ha benedetto, sapendo che continuerà a benedirmi riccamente se gli sarò fedele.
Noi non stiamo costruendo un tempio dome Davide e Salomone, noi siamo il tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in noi (1 Corinzi 3:16). Pensate al fatto che il maestoso tempio costruito da Salomone fu poi distrutto dai Babilonesi a causa della disobbedienza del popolo d’Israele. L’unica cosa rimasta sono le imponenti fondamenta che ancora oggi vediamo a Gerusalemme. Pensate a tutto quell’oro e quell’argento, e a tutto l’amore e il sacrificio di quelle persone: spariti per sempre.
Che cosa restò del tempio di Salomone? Ciò che rimane è la testimonianza dell’amore e del sacrificio che fecero le persone che lo costruirono. Lo stesso vale per noi. Dio tiene conto della nostra fede, del nostro amore e del nostro sacrificio in tutto ciò che facciamo per Lui. Possiamo anche ottenere grandi risultati per il regno di Dio con il nostro servizio o con ciò che doniamo a Dio, ma ciò che rimarrà per sempre sarà il perché e con quale attitudine di cuore lo avremo fatto.
Concludo questa mia riflessione con le seguenti parole di Paolo che riassumono molto bene il concetto espresso da Davide nella sua preghiera:
Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui. (Colossesi 3:17)
Che Dio possa benedire la nostra generosità in tutto ciò che facciamo per Lui.
Amen