La gioia che ci sfida

27 Aprile 2025

Lorenz Köhler

Nella lettera ai Romani, Paolo inizia il discorso con la presentazione della completa peccaminosità di noi uomini davanti a Dio. Poi mostra il modo per mettersi a posto con Dio, cioè solo attraverso la fede nel suo Figlio Gesù Cristo. E ora, nel quinto capitolo, Paolo presenta una nuova idea.

Nel testo biblico di oggi lo vedremo: Chi accetta la giustizia di Dio nella fede riceve pace con Dio, grazia che sostiene e speranza che non delude.

Chi si lascia giustificare da Dio attraverso la fede in Gesù Cristo ha tutte le ragioni per guardare all’eternità alla presenza diretta di Dio. E questo vale anche per la vita presente con tutte le sue difficoltà, avversità e pericoli.

Romani 5:1-5 (NR 2006)

1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto {, per la fede,} l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi, e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza, esperienza, e l’esperienza, speranza. Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato.

* * *

Guardiamo più da vicino questi aspetti: Pace – grazia – speranza. Tre cose. Cominciamo dal primo punto.

Abbiamo pace con Dio

Nel primo versetto, Paolo presenta questo potente argomento: la pace con Dio!

1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore,

Ma di che tipo di pace si tratta? – Ci sono diversi significati di pace: la pace politica, quando non c’è guerra. C’è la pace sociale, quando c’è pace nel Paese e l’economia è sufficientemente sana. E poi c’è la pace con Dio per ogni persona che riceve la giustizia da Dio attraverso la fede in Gesù Cristo.

La pace con Dio ha un significato enorme che non dobbiamo sottovalutare. Ripercorriamo brevemente i primi tre capitoli di Romani per capire meglio.

L’apostolo Paolo descrive lo stato disastroso di noi uomini con parole nette. Siamo tutti peccatori e nemici di Dio. Nessuno può tirarsene fuori a parole. Nessuno può sfuggire dal giudizio di Dio.

Poi Paolo ci mostra la soluzione per mettersi in regola con Dio.

“21 Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: 22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono”. (3:21-22a)

Nel quarto capitolo, Paolo spiega come Abramo sia stato giustificato da Dio. Abramo non ha guadagnato la sua giustizia attraverso opere o risultati. Al contrario, Abramo ha creduto in Dio, che giustifica gli empi sulla base della fede.

Prima ci siamo chiesti che tipo di pace sia quella con Dio. – È la pace che ha riconciliato noi con Dio, noi che eravamo i suoi nemici.

E questa pace con Dio è così speciale:

  • perché è offerta proprio da colui che ci condanna: da Dio, il giusto giudice! È l’unico Dio che offre questa pace!
  • perché questa solida offerta di pace è costata a Dio tutto: la vita, la sofferenza e la morte del suo Figlio innocente, Gesù Cristo.
  • perché non è semplicemente data a tutta l’umanità in modo generalizzato e automatico, ma solo a coloro che credono in Gesù Cristo, che giustifica i peccatori.
  • perché assicura da ora in poi ai credenti l’eternità con Dio e li salva dalla distruzione eterna.
  • perché pone il nostro rapporto con Dio su un fondamento completamente nuovo.
  • perché è affidabile: a differenza degli uomini, Dio rispetta le sue condizioni di pace.
  • perché questa pace unisce sia gli ebrei che i non ebrei (Efesini 2:14-18). 

Sono convinto: è giusto dire che la pace con Dio è il più grande guadagno dell’uomo. Mancare la pace con Dio è la perdita più grande per l’uomo.

Domande personali:

1) Hai ricevuto la pace con Dio attraverso la fede in Gesù Cristo?

Se no, perché non decidi oggi stesso di dare la tua vita peccaminosa a Gesù Cristo e di accettare per fede la giustizia di Dio.

2) Come vivi questa pace con Dio nella tua vita quotidiana? Decidi di perdonare i tuoi debitori come Dio ha perdonato te?

Abbiamo grazia che sostiene

2 mediante il quale abbiamo anche avuto {, per la fede,} l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi, e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio;

La fede in Gesù ci porta la pace con Dio. Questa è l’atto di grazia giuridico che ci salva. Poi la grazia non si ferma! Ora che abbiamo la pace con Dio, abbiamo anche accesso alla grazia continua di Dio.

Perché in questa grazia ci è permesso di stare in piedi davanti a Dio, di essere saldamente posizionati, perché lui è ben disposto nei nostri confronti.

Come mai ci è stato dato “accesso alla grazia”?

Dopo che Gesù era appena morto sulla croce, Dio ha dato un segno visibile di questo nuovo accesso a lui. Lo leggiamo in Marco 15:37-38:

“Gesù, emesso un gran grido, rese lo spirito. E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo”.

Si tratta della cortina che separava il Santo dei Santi dal resto del tempio. Dio strappò questa cortina da cima a fondo dopo la crocifissione. Così facendo, ha mostrato che la nuova e vivente via d’accesso alla sua presenza era ora aperta. 

L’ordine di culto dell’Antico Testamento con i sacerdoti della tribù di Levi passa ora alla tribù di Giuda. Gesù è il nuovo sommo sacerdote per le persone che sono state giustificate dalla fede in lui. E Gesù “è alla destra di Dio e anche intercede per noi” (Rom. 8:34).

Abbiamo così il privilegio di sempre poter accedere personalmente a Dio e alla sua grazia, ora e per l’eternità.

Che cosa significa “grazia”? Grazia significa la gentilezza e il favore misericordioso di Dio verso noi peccatori. Invece di punire noi peccatori, Dio ha punito il suo Figlio innocente e lo ha colpito.

E noi “stiamo” in questa gentile attenzione di Dio verso di noi. Non ci prostriamo, come nemici legati, davanti a un Dio arrabbiato! – No, stiamo con i piedi ben piantati davanti a Dio, il nostro Padre Celeste.  Siamo stati adottati come figli di Dio: “E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: Abba, Padre!”. (Romani 8:15).

Dio si è fatto sempre raggiungibile per noi. In ogni momento e situazione troviamo la sua grazia che ci sostiene. Questo è un forte motivo per rallegrarsi: “e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio.” Ciò significa anche che un giorno incontreremo personalmente e direttamente questo Dio, che ci ha salvato attraverso Gesù Cristo. Allora vedremo e capiremo la sua gloria e la sua perfezione.

Domanda personale:

Come vivi l’accesso alla grazia nella tua vita quotidiana – nello stress e nei problemi?

*

Ma spesso non riusciamo nemmeno a immaginare questa gloria con Dio, né a pregustarla. Perché tutti noi viviamo ancora su questa terra – in questa creazione decaduta e transitoria. Ecco perché ci sono sempre circostanze che smorzano notevolmente la nostra gioia per il futuro glorioso con Dio. Paolo parla di “afflizioni”.

Questo ci porta al terzo punto.

Abbiamo una speranza che non delude

Paolo scrive nei versetti 3-5:

non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza, esperienza, e l’esperienza, speranza. Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato.

È un po’ strana leggere “ci gloriamo anche nelle afflizioni”. “ci gloriamo“ qui è la stessa parola del versetto 2 (”ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio“). Viene anche tradotta con “gioire”.

Come possiamo quindi “gloriarci” nelle afflizioni? “Afflizioni” non significa qualcosa di gioioso, ma pressione, tentazione, afflizione, oppressione, difficoltà.

Che sfida di gioire nonostante di difficoltà molto reali!

> Quale afflizione ti rende difficile credere che Dio voglia ancora il tuo bene?

  • malattie, depressione
  • la morte di una persona cara
  • problemi con colleghi sul lavoro, con vicini di casa, nella chiesa.
  • Quando ci viene promessa la guarigione e la prosperità e poi queste non si concretizzano.
  • Quando i nostri figli non vanno bene o prendono strade sbagliate nella vita.
  • Quando il matrimonio fallisce.

Esempio personale:  – 2013  –  “l’età non aiuta”  –  disoccupazione  –  “lotterò per te” –   ….          

L’apostolo Paolo è un uomo che ha sofferto molte tribolazioni  in prima persona. Gesù Cristo gli ha addirittura affidato questo compito come parte della sua missione di vita (At 9,15-17).

Paolo ha imparato da questo e scrive ai Corinzi:

3 Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione;”. (2 Cor 1, 3-4)

– Disperò persino della vita in Asia/Turchia, mettendo in conto la morte (2 Cor 1,8-11).

– In 2 Cor 11,16-33 elenca un intero catalogo di sofferenze: lapidazione, percosse, prigionia, pericolo di morte, naufragio, ladri, lottare contro eresie, ecc.

Paolo è quindi credibile quando dice che possiamo vantarci anche nelle tribolazioni. Egli stesso ha sperimentato il conforto di Dio nelle afflizioni, che trasmette volentieri ad altri nel bisogno e ci invita anche a confortare gli altri.

Dio può togliere le afflizioni. Ma non sempre lo fa. Perché? Perché Dio ha degli scopi ben precisi tramite le afflizioni.

Per esempio, Dio ha assegnato la più grande afflizione a suo Figlio Gesù Cristo. Perché solo attraverso la morte di Gesù sulla croce possiamo essere riconciliati con Dio.

E il nostro testo mostra che Dio persegue le buone intenzioni anche attraverso le afflizioni nella nostra vita. Dobbiamo diventare saldi, solidi e maturi nella fede.

Imparare a sopportare le difficoltà è quindi un processo di crescita e di maturazione che Dio considera molto importante: per Paolo, per i cristiani di Roma e anche per noi oggi. Perché?

Nella tribolazione impariamo a perseverare: cioè l’attesa paziente e persistente che Dio intervenga. Qui dobbiamo imparare che Dio sceglie il suo tempo e il tipo di aiuto – non io o tu! Questo ci insegna di diventare umile, perché poi devo dire: Dio, tu sai meglio di me come deve essere il mio aiuto e quando è il momento giusto. Vedi 1 Pietro 5:5-7.

E poi Dio interviene al momento giusto – ci rallegriamo – ringraziamo Dio – impariamo a gettare su di Lui le nuove afflizioni e ad aspettare il suo intervento tempestivo – questa diventa la nostra abitudine – e così Dio forma gradualmente in noi un carattere provato – e in questo processo di maturazione sotto pressione la nostra speranza non viene delusa, ma confermata:

  • il glorioso e perfetto Dio ci ama.
  • ha messo il suo amore nei nostri cuori attraverso il suo Spirito Santo.
  • Non siamo soli: lo Spirito Santo abita in noi e ci conforta.
  • “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio” (Romani 8:28).
  • nessuna afflizione può separarci dall’amore di Cristo (Romani 8:35).
  • Le nostre afflizioni non mettono mai Dio in imbarazzo. Vale sempre la sua domanda: “Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il Signore?” (Genesi 18:14).

Siamo tutti chiamati a questo processo di crescita e maturità. E nessuno di noi deve attraversarlo da solo. Paolo scrive:

  • “Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo.” (Gal 6,2).
  • “Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono!” (Romani 12:15). 

E sebbene Paolo stesso sia così afflitto, contribuisce attivamente ad alleviare la sofferenza di altri. Dopo aver scritto la lettera ai Romani a Corinto, fa una colletta per i poveri in Palestina e si reca a Gerusalemme per consegnare il denaro.

Cosa significa dunque “ci gloriamo anche nelle afflizioni”? Significa che non ci rallegriamo delle afflizioni in sé, ma ci rallegriamo del fatto che Dio, nella sua gloria e perfezione, usa anche le afflizioni per farci maturare e avvicinarci ancora di più a lui.

*

Abbiamo visto: Chi accetta la giustizia di Dio nella fede riceve pace con Dio, grazia che sostiene e speranza che non delude.

1) La pace con Dio è il più grande guadagno per l’uomo; mancare la pace con Dio è la perdita più grande per l’uomo.

            Hai questa pace anche tu?

            Se no, chiedi a Gesù Cristo di salvarti e metterti a posto con Dio.

Se abbiamo ricevuto la pace con Dio, trasmettiamo la pace: come Dio ha deciso di perdonarci, anche noi decidiamo di perdonare chi ci ha fatto del male.

2) Abbiamo ottenuto accesso alla gentilezza e favore di Dio. La sua grazia ci sostiene in ogni momento e situazione.

Come vivi l’accesso alla grazia nella tua vita quotidiana – nello stress e nei problemi e nella crisi?

3) Abbiamo una speranza e gioia che vanno oltre ogni tribolazione e non ci delude.

Quale afflizione specifica vuoi consegnare a Dio e ringraziarlo con gioia perché anche in essa vuole il meglio per te?

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