Nessuna condanna in Cristo

6 Luglio 2025

Ulrico Gerber

Ulrico Gerber

Ricordiamoci dell’ultima predica da un Paolo quasi disperato, che rifletteva sulla sua vita e doveva dire: «Non faccio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Me infelice! Come posso stare davanti a Dio?».

Dopo, nell’ultimo versetto del capitolo precedente, Paolo giunge alla seguente conclusione: grazie a Dio, attraverso di Gesù Cristo, io, misera creatura, sono liberato dalla mia natura peccaminosa.

Oggi iniziamo un nuovo capitolo della Lettera ai Romani, il capitolo 8.

Paolo inizia questo capitolo con un’affermazione travolgente:

Leggiamo i versetti 1+2

“Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù, 2) perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.”

Nessuna condanna da parte di Dio

Se oggi, in questo momento, ti chiedessi: sei sicuro che se ti trovassi davanti al trono di Dio, non avresti paura di essere condannato da Lui? O forse a volte hai dei dubbi sul fatto che Dio possa trovare qualcosa da rimproverarti?

Con questa affermazione nel versetto 1, Paolo vuole toglierci ogni dubbio. C’è però un presupposto fondamentale: appartenere a Gesù Cristo.

Questo vale quindi per tutti coloro che hanno accettato Gesù Cristo come loro Signore e Salvatore.

Il metro di giudizio di Dio, si basa quindi esclusivamente sul fatto che siamo in Cristo o meno. Essere in Cristo significa essere uniti a lui, essere uno con lui.

Nei capitoli precedenti abbiamo imparato che l’uomo è fondamentalmente cattivo e non può stare davanti a Dio, nessuno.

Dio ha quindi dovuto escogitare qualcosa per rendere noi uomini di nuovo giusti, in modo da poterci riabbracciare e avere comunione con noi, come ha sempre desiderato fin dall’inizio del mondo.

Il suo amore e il suo desiderio per noi lo hanno spinto a compiere un atto estremo e inconcepibile: sacrificare il proprio Figlio per noi.

In lui e attraverso di lui possiamo tornare ad essere giusti davanti a Dio.

Gesù stesso disse in Giovanni 6:46: “In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha già la vita eterna.”

Questo significa: essere in Cristo.

Allora tu sei entrato in un legame intimo con lui, con Cristo. Lui ha stretto un patto con te e tu con lui.

Quindi anche a te vale questa verità: se sei redento da Cristo, ora non c’è più condanna.

Poiché Dio Padre non condanna Gesù. Il Padre non può condannare nemmeno coloro che sono in Gesù. Non sono condannati, non saranno condannati e non possono essere condannati.

Nessun peccato (passato, presente o futuro) potrà più essere imputato al credente, poiché Cristo ha pagato il prezzo del peccato, e al credente è stata imputata la giustizia di Dio. Nessun peccato potrà modificare questa posizione giuridica del credente dinanzi a Dio.

L’avverbio «dunque» (v. 1) segna normalmente la conclusione dei versetti precedenti. Qui invece introduce le sorprendenti conseguenze di ciò che Paolo ha insegnato nei primi sette capitoli: la giustificazione avviene per la sola fede poiché fondata sulla straordinaria grazia di Dio.

Ricordati la domanda che ti ho posto all’inizio? E se ti vengono dei dubbi sul fatto che Dio ti abbia davvero accettato, allora imprimi bene nella tua memoria questo versetto chiave, sottolinealo in rosso nella Bibbia. La Parola di Dio non mente!

Paolo ci dice però chiaramente, e non possiamo negarlo, anzi lo sperimentiamo giorno dopo giorno: ci sono ancora due poteri nella nostra vita, che dobbiamo affrontare.

Il potere della carne – il potere dello Spirito di Cristo

Nessun uomo può vivere con le proprie forze come vuole il Dio vivente. Da quando Adamo ed Eva si ribellarono a Dio nel paradiso e non gli obbedirono, ogni uomo è soggetto al dominio distruttivo del peccato. L’uomo ha perso Dio e la comunione con Lui, è separato da Dio nella sua essenza, è spiritualmente morto. Nessun uomo viene al mondo in modo “neutrale”. Non può scegliere se essere empio o meno. È empio.

Però…. e questo è ciò che lo rende unico: Con Cristo tutto è cambiato.

Con Cristo è entrato nella nostra vita una nuova potenza, una nuova dimensione: il potere dello Spirito di Dio.

In 2 Corinzi 5,17 leggiamo: «Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.».

Ma anche Paolo ha dovuto scoprirlo prima. Nel capitolo precedente incontriamo:

  • un Paolo disperato… (io misero uomo 7:24)
  • poi un Paolo riconoscente… (grazie a Dio in Gesù Cristo 7:25)
  • e ora, nel versetto 8:1, un Paolo liberato… non c’è più condanna

Attraverso Cristo è entrata nella nostra vita una nuova legge: la legge dello Spirito di Dio (2). Non è più una legge coercitiva, ma «la legge della vita e della libertà». Questa nuova legge non è più costrizione e rovina, ma libertà e vita in Cristo.

Nel versetto 2 troviamo tre caratteristiche della nuova legge.

  1. Una legge divina (legge dello Spirito). Lo Spirito di Dio in Cristo ha preso possesso di noi. Dio stesso ci ha dato questa legge.
  2. Una legge che dà la vita (Spirito della vita), la vita eterna. La vecchia legge non poteva renderci persone nuove, al contrario, era la nostra condanna a morte.
  3. Una legge che libera dal senso di colpa e dall’accusa, ci ha dato la vittoria sul potere di Satana e del peccato.

Perché non v’è condanna per il credente: lo Spirito ha sostituito la legge che produceva solo peccato e morte con una nuova semplice legge che produce vita: la legge della fede, la legge dello Spirito della vita e della liberazione.

Questa nuova legge di Dio ci libera dalla vecchia legge della morte, che noi, in quanto esseri umani peccatori, non abbiamo mai potuto adempiere.

Per la potenza dello Spirito di Dio in noi, possiamo condurre una vita che piace a Dio.

Questo spirito trasforma la nostra vita interiore sempre più nella natura di Cristo. Questo ci permette di vivere una vita per la sua gioia e il suo onore.

Purtroppo, anche nella vita di un cristiano, caratteristiche come la rabbia, la presunzione, l’orgoglio, la gelosia ecc. non scompaiono semplicemente. Ci troviamo ad affrontarle ogni giorno e non possiamo semplicemente ignorarle. Sono profondamente radicate nella nostra natura carnale.

E la cosa brutta è che spesso il nemico sa come integrarle efficacemente nella nostra vita.

Ci sembra, che la legge del peccato e della morte è una legge forte e apparentemente assoluta. Ogni peccato che commettiamo lo dimostra.

Ma la legge dello Spirito di Dio, che vive in noi attraverso Cristo, è ancora più potente. Questa nuova legge dello Spirito ha il potere di liberarci dalla legge del peccato e della morte.

Romani 8:1 ci dice che siamo liberi dalla colpa del peccato (non più condannati).

Romani 8:2 descrive che siamo liberi dal potere del peccato. Gesù Cristo ha vinto il potere della legge del peccato sulla croce.

Certamente abbiamo la possibilità di cedere al potere del peccato (dell’uomo vecchio), ma non siamo più obbligati a farlo.

Spetta quindi a noi decidere ogni giorno da quale potere vogliamo essere dominati:

  • dal potere del peccato, dell’uomo vecchio, o
  • dal potere dello Spirito di Dio, che vive in noi attraverso Gesù Cristo.

Possiamo chiedere a Dio di darci la forza del suo Spirito per vincere e resistere. Perché il potere dello Spirito di Dio è più forte del potere della tentazione.

Ma sta a noi, a te e a me, decidere da quale parte stare.

Voglio cedere alla tentazione o voglio sottomettermi allo Spirito di Dio?

Anche Paolo se ne rese conto: Il Figlio di Dio ha pagato per me e per la mia colpa morendo sulla croce. Ha vinto sul potere della morte e mi dà la vita eterna.

Così ci dice al versetto 2: questa nuova legge dello Spirito non è più costrizione e distruzione, ma libertà e vita in Cristo.

Questo vale per ciascuno di noi, anche oggi.

Non dobbiamo più avere paura di Dio e del giudizio finale. Nulla può strapparci dalla comunione con Dio, nulla può condannarci. Attraverso Gesù siamo già stati assolti. Chi è liberato dal Figlio di Dio è veramente libero. Non è più la legge del peccato e della morte a governarci, ma la forza dello Spirito Santo. È una forza di vita.

La nuova legge: la forza dello Spirito Santo

Nei versetti seguenti Paolo vuole spiegarci la differenza tra la vecchia legge, cioè il tempo prima che conoscessimo Cristo, e la nuova legge in Cristo.

Leggiamo i versetti 3-8

3 Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto, mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,

4 affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito.

5 Infatti quelli che sono secondo la carne pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito pensano alle cose dello Spirito.

6 Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace;

7 infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo;

8 e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Per migliaia di anni gli uomini hanno vissuto sotto la legge. La legge mostrava loro dove erano colpevoli e che erano colpevoli davanti a Dio.

Potevano provare pentimento e ottenere il perdono attraverso innumerevoli sacrifici. Ma non erano veramente liberi dal potere del peccato e dal fallimento ricorrente. La forza della natura umana era più forte.

A quel punto Dio dovette intervenire. Non poteva più stare a guardare mentre gli uomini si sforzavano di diventare giusti davanti a Dio. Semplicemente non ci riuscivano. Tu ed io, noi non ci riusciamo! La nostra natura umana non ne è capace. E adesso?

Il messaggio liberatorio: ciò che noi non potevamo fare, Dio lo ha fatto. Dio mi è venuto incontro.

Nel versetto 3 si legge: “Dio lo ha fatto, mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne.”

Ciò significa che Gesù dovette venire in questo mondo per essere esposto a tutto il potere del peccato. Dovette sperimentare personalmente cosa significa essere in balia delle tentazioni di Satana. Ma ci ha anche dato l’esempio di come resistere a queste tentazioni.

Quando Gesù digiunò per quaranta giorni nel deserto, ottenne le prime vittorie sul potere del diavolo e del peccato.

«Simile a carne di peccato» vuol dire: mediante l’incarnazione, Cristo fosse divenuto vero uomo, egli assunse solamente l’aspetto esteriore di peccato, essendo di per sé totalmente privo di peccato; «ha condannato il peccato nella carne».

La condanna di Dio contro il peccato fu totalmente riversata sulla carne immacolata di Cristo.

2 Cor. 5:21: “Colui (Cristo) che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.”

Ti capita mai, quando ricevi un regalo, di voler ricambiare con qualcosa? Personalmente faccio spesso fatica ad accettare qualcosa senza dare nulla in cambio.

Ciò che Dio ha fatto per noi in Cristo è un dono. Riesci ad accettarlo così com’è, o vorresti ricambiare questo dono con qualcosa, con una contropartita?

Pensi che Dio si aspetta veramente da te, che forse devi ancora contribuire in qualche modo per essere degno di questo dono?

Sappiamo tutti, che questa salvezza è un dono di grazia e che non possiamo contribuire in alcun modo.

L’unica cosa che possiamo fare, e che rende Dio felice, è accettare il dono incondizionatamente e dire ogni giorno «grazie, Signore».

V4: «affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi

Per quanto riguarda la legge morale, essa si fonda sul carattere di Dio ed è riassunta schematicamente nei 10 comandamenti. La sua forma maggiormente condensata si trova nelle parole del Signore.

Egli comanda, per esempio, di amare Dio e il prossimo come se stessi. Essa non è mai stata abrogata, ma assume la sua piena autorità unicamente con il nuovo patto.

Il non credente continua a versare nella pretesa della perfezione ed è soggetto alla condanna della legge.

Il credente, invece, trova nella legge il modello comportamentale da seguire.

Così siamo capaci di camminare secondo lo Spirito, cioè secondo la legge di Dio, e non più secondo la legge della carne.

Perciò non c’è più condanna per noi!

È interessante notare che nel versetto 5 i non credenti vengono paragonati ai credenti. Entrambi pensano.

I «non credenti» pensano soprattutto alle loro soddisfazioni umane.

Il verbo indica l’orientamento di base dello spirito, comprese le inclinazioni, i processi mentali e la volontà. Il loro frutto è descritto in Galati 5: fornicazione, impurità, idolatria, gelosia, ira, ecc., solo per citarne alcuni.

Paolo sostiene che i non credenti tendono fondamentalmente a voler soddisfare i desideri della propria carne.

Anche i «credenti» pensano. Ma in modo completamente diverso. Vogliono e tendono a vivere secondo il nuovo spirito nella loro vita. Cercano di vivere in accordo con la volontà di Dio. Di conseguenza, anche il frutto della loro vita è completamente diverso, sempre secondo Galati 5: Il frutto dello spirito è amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo

Versetto 6 ci dice: se ti lasci determinare dalla tua natura umana, questo porta alla morte. Ma se sei determinato dallo Spirito Santo, questo significa vita e pace.

Se ci lasciamo guidare dalla natura umana, dalla carne, la nostra vita di fede muore. Diventa impotente, è destinata alla morte.

Nella nostra vita non può esserci una coesistenza tra vecchio e nuovo, un po’ di pensiero carnale e un po’ di vita spirituale. L’uno o l’altro determinerà la nostra vita.

La natura umana non potrà mai piacere a Dio. È inimica con Lui. Per questo motivo dobbiamo sottometterci completamente alla forza dello Spirito Santo che abita in noi e che ci riconcilia con Dio.

Tutti sappiamo, che anche noi possiamo diventare deboli e cedere alla tentazione, che possiamo peccare.

Ma il gran privilegio che abbiamo: possiamo tornare alla potenza liberatrice e vittoriosa di Gesù.

Le persone che si lasciano guidare consapevolmente e volontariamente dalla natura carnale sono morte per Dio.

Non si tratta di un fallimento quando diventiamo deboli. In quel caso possiamo tornare a Dio e ottenere il perdono.

Si tratta di vivere consapevolmente e lasciarsi determinare dalla natura peccaminosa del vecchio uomo.

Le persone che invece si lasciano determinare dallo Spirito di Dio hanno la vita in Dio e sono piene di vita e di pace (6).

Galati 6:8 lo esprime in questo modo: « Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna.”

Perciò gli uomini che sono ancora dominati dalla loro natura umana non possono mai piacere a Dio.

Infatti, il desiderio e la vita secondo la carne sono inimicizia contro Dio: la carne combatte contro Dio perché non vuole essere crocifissa e consegnata al Signore Gesù Cristo. Non vuole vivere secondo Galati 5,24: “Ma quelli che appartengono a Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri.”

Dalla morte alla vita

Leggere: 9-11

9 Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui.

10 Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione.

11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

«Voi però…»

Paolo si rivolge qui ai cristiani di Roma. Con la vostra conversione a Cristo avete ricevuto una nuova vita. Siete rinati e avete ricevuto lo Spirito Santo. Questo è un fatto divino anche per noi oggi: Lo Spirito Santo ha preso dimora in noi, abita in noi.

In 1 Corinzi 6:19 leggiamo: «Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio?»

Poiché lo Spirito Santo è dato a ogni credente al momento della rinascita, ogni cristiano ha in sé un elemento che è più elevato e più potente del potere della carne e della morte.

Ciò significa anche, che ogni credente ha lo Spirito Santo. È fuorviante dividere i cristiani in cristiani “pieni di spirito” e cristiani “non pieni di spirito”.

Non dobbiamo nemmeno chiedere ogni volta che lo Spirito Santo venga in noi.

Se Gesù è il nostro Salvatore e noi siamo figli di Dio, anche lo Spirito di Dio è presente nella nostra vita. La Trinità, Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, non può essere separata. Tutti i tre sono e rimangono presente nella nostra vita.

Non possiamo accogliere Gesù Cristo nella nostra vita e chiamare Dio «Padre», escludendo lo Spirito Santo.

Non possiamo nemmeno invitare lo Spirito Santo nella nostra vita senza che Gesù e Dio siano presenti.

Paolo ci dice chiaramente: se una persona non ha lo Spirito Santo, non è affatto cristiana. Nel versetto 9 scrive: «Chi non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a Cristo».

Già Gesù aveva detto ai suoi discepoli in Giovanni 14:17: « lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi.”

 

Negli ultimi due versetti del testo odierno, 10-11, Paolo parla ancora una volta delle due realtà della nostra vita.

  • Da un lato, la nostra vita è ancora legata al vecchio corpo peccaminoso. Questo corpo non può resistere davanti a Dio ed è condannato alla morte e alla dannazione.

Anche noi cristiani viviamo ancora in questo mondo seducente e peccaminoso. Gesù ci dice nella sua preghiera sacerdotale: «Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo».

Abbiamo ancora la possibilità di peccare e di adattarci a questo mondo. Ma…

  • E questo è l’altro lato della medaglia: attraverso Cristo abbiamo ricevuto una forza molto più grande, lo Spirito di Dio.

Questo Spirito ha diversi compiti:

  • Lo Spirito di Dio opera in noi la fede in Cristo Gesù e ci fa comprendere sempre più chi è Dio.
  • Questo Spirito opera in noi la vita, la vita eterna. V.1: non saremo più condannati.
  • Questo Spirito ci dona doni e capacità per servire Dio e gli uomini.
  • Attraverso lo Spirito possiamo riconoscere la Parola di Dio e la sua volontà, riconoscere la verità.
  • Egli rivela le colpe nascoste.
  • Egli ci dona la certezza di essere figli di Dio.
  • Egli ci aiuta nelle decisioni e nel modo in cui dobbiamo comportarci.
  • È un avvocato e ci rappresenta davanti a Dio
  • È un consolatore e un aiuto nel bisogno
  • Attraverso lo Spirito ci viene attribuita la giustizia di Dio.
  • Attraverso lo Spirito saremo risuscitati dalla morte alla vita, come Cristo.
  • Attraverso lo Spirito il nostro corpo mortale sarà trasformato in un corpo spirituale.

 

A causa del peccato che è ancora presente in noi, il nostro corpo fisico è destinato alla morte e deve essere distrutto. (10)

Il nostro spirito, invece, è stato liberato dalla morte tramite Gesù Cristo, e un giorno risorgeremo con lui per la vita eterna.

Questa nuova vita è già iniziata in noi oggi, è già efficace in noi oggi.

Con Cristo siamo una nuova creatura. Lo Spirito di Dio è costantemente all’opera nella nostra vita. Egli vuole cambiarci nel nostro modo di pensare, sentire e agire, trasformandoci sempre più a sua immagine.

Oggi molte persone fanno di tutto per il proprio corpo: palestra, bicicletta, sport estremi, massaggi, esercizi esoterici, alimenti speciali e cosmetici.

Cosa facciamo noi per la nostra forma fisica spirituale, per la nostra salute spirituale?

Permettiamo allo Spirito Santo di creare cambiamento, resistenza spirituale e crescita nella fede nella nostra vita?

Prima di riassumere brevemente, vorrei ricordare ancora una volta: con Cristo è entrata nella nostra vita una nuova forza, una nuova dinamica; la forza dello Spirito Santo. Vogliamo rendercene conto ogni giorno, già all’inizio della nuova giornata.

Possiamo chiedere a questo Spirito di Dio di guidarci durante la giornata, di mostrarci cosa dobbiamo fare e come dobbiamo decidere. Affinché Dio sia onorato nella nostra vita e attraverso la nostra vita.

Ricordiamoci di tre punti principali di questo messaggio:

  1. In Cristo non c’è più condanna da parte di Dio. Gesù ha fatto tutto per noi e ha preso su di sé i nostri peccati. Nessuno può cambiare questo fatto. Nessuno può strapparci dalla sua mano.

Poiché Dio non può condannare suo Figlio, non può nemmeno condannare noi, suoi figli.

  1. Con Cristo è entrata in noi una nuova forza, la forza dello Spirito Santo. Egli ci dà la vittoria e la forza di resistere alle tentazioni della vecchia natura peccaminosa e di trasformarci sempre più a immagine di Gesù.
  2. Come figli di Dio abbiamo ricevuto lo Spirito Santo. Egli è parte integrante della Trinità di Dio in noi. Attraverso Cristo siamo stati trasferiti dalla morte spirituale alla vita eterna. Per grazia di Dio e per la forza dello Spirito Santo abbiamo già ora la vita eterna in noi.

La domanda ora è: viviamo attivamente con questo Spirito di Dio? Siamo consapevoli che è costantemente presente nella nostra vita?

Non è nascosto da qualche parte nel nostro subconscio in attesa che lo risvegliamo. Vuole partecipare attivamente a tutto il nostro essere, al nostro modo di pensare, di sentire, di agire.

Ancora una volta: noi abbiamo la libertà di integrare attivamente lo Spirito di Dio nella nostra vita, di avvalerci della sua forza.

Ti consiglio vivamente di iniziare la giornata con una lode a Dio. Ringrazia Gesù per la sua redenzione sulla croce e ringrazia lo Spirito Santo per la sua presenza, per la sua forza e per la sua guida nella tua vita.

Amen

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