Conoscere Dio per esperienza

23 Gennaio 2022

Video
Audio
Daniele Scarabel

Daniele Scarabel

Pastore

Domenica scorsa abbiamo imparato che possiamo sperimentare Dio come Trinità, come Padre, Figlio e Spirito Santo. Siccome Dio è una persona, non possiamo conoscerlo semplicemente seguendo un programma di studi su chi è Dio. Possiamo conoscere Dio solo avendo e curando un rapporto intimo e profondo con Lui.

Dio non vuole che ci limitiamo a credere in Lui, vuole relazionarsi con noi a livello personale. Non vuole solo sentirci recitare delle preghiere. Vuole conversare con noi. Il piano di Dio non è quello di abbandonare i cristiani una volta che sono “nati di nuovo”, lasciandoli da soli nel tentativo di vivere al meglio la loro vita. La vita cristiana non consiste semplicemente nel “tirare avanti”, per “sopravvivere” coraggiosamente fino a quando non entreremo finalmente in cielo. Dio vuole essere attivamente coinvolto nella nostra vita ogni giorno.

Dio conosce benissimo il potenziale della vita di ognuno di noi come suoi figli. E non vuole che ci perdiamo nulla di tutto ciò che ha preparato per noi. Sono convinto che nel cuore di ogni cristiano ci sia un desiderio innato di conoscere Dio e di fare la sua volontà (grazie allo Spirito Santo che vive in noi), ma credo che spesso non sappiamo come fare!

La vita eterna inizia ora

A tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome. (Giovanni 1:12)

Quando siamo diventati cristiani, siamo stati immediatamente adottati come figli del Re celeste. Questo significa che ora gli affari del Re sono diventati i nostri affari. Lo Spirito Santo creerà in noi un desiderio di conoscere la volontà del Padre e di essere coinvolti in ciò che Dio sta facendo intorno a noi. Tuttavia Dio ha in serbo per la nostra vita molto di più che darci semplicemente un compito da svolgere per Lui. Vuole che abbiamo un’intima relazione d’amore con Lui che sia reale e personale.

Sarà all’interno di questa intima relazione che Dio rivelerà sé stesso, i suoi scopi e le sue vie in modo che possiamo conoscerlo in dimensioni più profonde. Mentre ci relazioniamo con Lui, Dio ci inviterà a unirci alla sua opera. Se obbediamo a ciò che Dio ci dice, Lui compirà attraverso di noi cose che solo Lui può fare. Man mano che il Signore opera nella e attraverso la nostra vita, arriveremo a conoscerlo sempre più da vicino.

Gesù disse: “ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto” (Giovanni 14:26). Lo Spirito Santo è il nostro insegnante personale. Ci attirerà a camminare stando stretti vicini a Dio, mentre ci rivela gli scopi e le vie di Dio per la nostra vita, e lo farà principalmente tramite la Bibbia.

Lo Spirito Santo onora e usa la Parola di Dio mentre ci parla. La Bibbia è e deve essere la nostra fonte di autorità principale per sapere come vivere la nostra vita cristiana e per come relazionarci con Dio. Non possiamo dipendere dalle tradizioni umane, dalla nostra esperienza o dalle opinioni di altri. Anche se tutte queste possono essere utili, devono sempre essere valutate alla luce di ciò che ci insegna la Parola di Dio.

Qualsiasi cosa di significato spirituale che accade nella nostra vita sarà il risultato dell’opera di Dio in noi. Dio è infinitamente più interessato alla nostra vita e alla nostra relazione con Lui di quanto tu o io potremmo mai essere. Lascia che lo Spirito di Dio ti porti in una relazione intima con il Signore dell’universo “che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo” (Efesini 3:20).

Sei disposto ad arrenderti a Dio in modo che Lui possa guidarti e istruirti come Lui vuole? Sei pronto a permettere allo Spirito Santo di portare la tua vita a un livello nuovo, più alto e dinamico nel tuo cammino con Dio? Se scegli di farlo sappi “che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6).

Forse attualmente la tua vita cristiana è al top. Stai vivendo e sperimentando la presenza di Dio come mai prima d’ora. Ma posso assicurarti che Dio ha in serbo ancora molto di più per te, perché Dio è un essere infinito. Forse sei rimasto deluso in passato. Forse hai già provato più volte a impegnarti per crescere spiritualmente, solo per poi constatare come il tuo entusiasmo alla fine è scemato e la tua crescita si è interrotta.

Vorrei incoraggiarti: non lasciare che qualsiasi fallimento o delusione precedente ti impedisca di andare avanti con fiducia con Dio. Non importa a quale punto della nostra crescita spirituale siamo, perché mai qualcuno dovrebbe essere soddisfatto dello stato attuale quando c’è così tanto che Lui vuole ancora fare nella e attraverso la nostra vita?

Che cosa in particolare vorresti che Dio faccia nella tua vita? Desideri un cammino più profondo con Lui? Hai bisogno della vittoria su un peccato particolare? Vorresti ottenere un senso più profondo di gioia nella tua vita o capire meglio la volontà di Dio? Allora chiedi concretamente a Dio di affrontare questi problemi specifici insieme a te!

La conoscenza inizia con l’obbedienza

Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. (Giovanni 17:3)

Quando Gesù disse che la vita eterna è conoscere Dio, incluso il Figlio, Gesù Cristo, non intendeva che la vita eterna è sapere molto Dio. Non si riferiva a qualcuno che ha letto molti libri e frequentato numerosi seminari su Dio. Arriviamo a conoscere veramente Dio solo quando lo sperimentiamo nella nostra vita.

È purtroppo ben possibile che qualcuno abbia frequentato la chiesa per anni, sentendo parlare di Dio per tutta la vita, senza per forza vivere anche una relazione personale, dinamica e crescente con Dio. C’è chi non sente mai la sua voce. Chi non ha idea di quale sia la volontà di Dio e di come scoprirla. Chi non sperimenta il Suo amore in prima persona. Chi non conosce lo scopo di Dio per la sua vita.

Il semplice sapere chi è Dio ti lascerà insoddisfatto. La nostra relazione con Dio cresce quando Dio si rivela a noi tramite la sua Parola e noi scegliamo di agire di conseguenza, assumendoci le nostre responsabilità! Prova a pensare all’ultima volta che hai chiesto a Dio indicazioni in merito a una decisione difficile che stavi per prendere. Come hai formulato la tua richiesta?

Io sono una persona alla quale piace tanto pianificare, mi piace avere un piano ben preciso di come saranno i prossimi mesi. Mi accorgo che vorrei anche avere un piano dettagliato da parte di Dio per i prossimi anni della mia vita. La tentazione è forte di andare da Dio dicendogli: “Signore, che cosa vuoi che io faccia? Quando, come e dove lo devo fare? Mi garantisci anche che andrà tutto bene?”.

Il Signore invece ci chiede di fidarci di Lui anche senza che conosciamo già tutti i dettagli, desidera guidarci passo dopo passo. Sei convinto che, se tu dovessi fare tutto ciò che Gesù ti chiede di fare nella tua vita, passo dopo passo, avresti una vita migliore? Se non hai questa fiducia per permettere che Gesù ti guidi in questo modo, finirai con il restare bloccato ogni volta che dovrai prendere un’importante decisione nella tua vita. Dio desidera invece che possiamo pienamente fidarci di Lui.

Abraamo è un buon esempio biblico di qualcuno che camminava per fede, seguendo passo dopo passo ciò che Dio gli chiedeva di fare. Quando Dio lo chiamò in Genesi 12, gli disse semplicemente: “Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò” (Genesi 12:1). E cosa fece Abraamo? “Abramo partì, come il SIGNORE gli aveva detto” (Genesi 12:4).

Quando Abraamo partì da Caran per andare nel paese che Dio gli avrebbe mostrato, aveva 75 anni. Ma fu solo quando ne ebbe 99 che Dio rinnovò il patto con lui e gli rivelò che avrebbe avuto un figlio legittimo, che sarebbe diventato suo erede. Quando nacque suo figlio Isacco Abraamo aveva 100 anni e fu solo dopo che Isacco divenne un giovane uomo che Dio gli disse: “Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va’ nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò” (Genesi 22:2).

Pensate che Abraamo sarebbe partito da Caran se avesse già saputo nel dettaglio tutto ciò che avrebbe dovuto affrontare nei successivi 30/40 anni? Fino a quel momento, Abraamo aveva già conosciuto Dio per esperienza come “El Shaddai”, il “Dio Onnipotente” (Genesi 17:1), che gli aveva miracolosamente donato un figlio. Ma Dio voleva rivelarsi ancora sotto un altro aspetto ad Abraamo.

Abraamo aveva sempre di nuovo obbedito a Dio, ma obbedire all’ordine di Dio di sacrificare il proprio figlio avrebbe richiesto ad Abraamo di fidarsi di Dio a un livello di fede nuovo e più profondo di quanto avesse mai fatto prima.

Mentre si stava recando con Isacco verso il luogo del sacrificio, Isacco chiese a suo padre: “Dov’è l’agnello per l’olocausto?” (Genesi 22:7). Abraamo deve aver ricevuto una porzione di fede in Dio soprannaturale per poter rispondere: “Figlio mio, Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto” (Genesi 22:8). Non sappiamo ciò che Abraamo stesse pensando in quel momento nel profondo del suo cuore, ma evidentemente scelse di fidarsi ciecamente di Dio, pur non sapendo esattamente ciò che sarebbe successo.

Quando Dio vide che Abraamo non si limitava ad affermare di avere fede in Lui, ma che voleva mettere in pratica la sua fiducia attraverso l’obbedienza, lo fermò e gli fornì un montone per il sacrificio. Abraamo chiamò quindi quel luogo “Iavè-Irè”, ovvero “il Signore provvede” (Genesi 22:14), perché in quel momento aveva conosciuto per esperienza che Dio è colui che provvede per lui.

Allo stesso modo Dio desidera che sperimentiamo anche noi man mano come il Dio Onnipotente provvede per noi. Sei pronto a seguire l’esempio di Abraamo, lasciandoti guidare da Dio passo dopo passo? Se seguiamo ciò che Lui ci dice passo dopo passo ogni giorno della nostra vita, saremo pronti quando ci chiamerà per affidarci un compito speciale!

Camminare alla presenza di Dio

Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza e sii integro. (Genesi 17:1)

Qui per la prima volta nella Bibbia Dio si riferisce a sé stesso come “Dio onnipotente”, come El Shaddai, per ricordare ad Abraamo che ha potere sulla terra, anche sulla natura e nella vita di Abraamo e di sua moglie Sara. Questa volta, a differenza delle altre volte che Dio si era rivelato ad Abraamo, Dio mise però delle condizioni: “cammina alla mia presenza e sii integro”.

La chiamata di Abraamo era legata a uno stile di vita ben preciso. Dio gli chiese di continuare a camminare per fede e nella consapevolezza di dipendere da Lui per ogni suo bisogno. Dio chiese ad Abraamo anche di camminare nel rispetto degli ordini che gli avrebbe dato, consapevole di essere sotto l’occhio vigile di Dio, che vede e osserva tutte le cose.

Dio si aspettava che Abraamo vivesse una vita degna della relazione di alleanza che aveva con Dio. Dio non stava chiedendo ad Abraamo di essere perfetto, ma che mettesse Dio al centro della sua vita, che decidesse di onorare il Signore in ogni aspetto della sua vita. Ciò che Dio chiese ad Abraamo quando aveva 99 anni vale anche per noi oggi.

Noi siamo salvati per grazia e per merito di Cristo siamo stati adottati nella famiglia di Dio, ma ora abbiamo la responsabilità di scegliere come vogliamo vivere la nostra vita. Il nostro stile di vita determina se viviamo le giornate assumendoci le nostre responsabilità come figli e figlie di Dio, oppure se ci lasciamo determinare dalle circostanze.

Per poter conoscere Dio per esperienza dobbiamo essere consapevoli che questo mondo è un campo di battaglia e che ogni cosa attorno a noi minaccia di mettere a repentaglio la nostra vita. Anche la nostra anima è costantemente sotto pressione e, se non stiamo attenti, rischiamo di cadere.

Per questo dobbiamo camminare alla presenza di Dio. Ma non solo quando ci troviamo in difficoltà e poi ci ricordiamo di tornare sulla giusta strada. Se vogliamo crescere nella nostra conoscenza di Dio e per poter sperimentare Dio nella nostra vita quotidiana è indispensabile vivere con Lui giorno dopo giorno.

Gesù stesso ci ha insegnato come:

Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. (Matteo 6:34)

Gesù non nega che ogni giorno è una lotta, una sfida e a volte anche un affanno. Proprio per questo Dio desidera che viviamo nell’oggi, concentrandoci su ciò che Lui ha previsto per noi oggi. E come ci riusciamo? Dando spazio allo Spirito Santo nella nostra quotidianità, lasciandoci guidare da Lui, desiderando ricevere ogni giorno ciò che Lui ci vuole dare.

Se Gesù non è presente nella nostra quotidianità tramite lo Spirito Santo, non saremo in grado di riconoscere ciò che Dio ha preparato per noi oggi. Finiremo con il cercare soluzioni umane che non faranno altro che accrescere il nostro affanno. Senza la presenza dello Spirito Santo non abbiamo l’aiuto, l’amore, il discernimento, la forza e la correzione che ci servono per poter compiere la volontà di Dio.

Conoscere Dio per esperienza inizia dunque là dove diamo spazio allo Spirito Santo, là dove ci lasciamo guidare da Lui. Come funziona concretamente? Siccome lo Spirito Santo è sempre coinvolto quando dialoghiamo con il Padre o con Gesù Cristo, lasciarci guidare dallo Spirito Santo significa, ad esempio, chiedere a Gesù nei momenti chiave della nostra giornata in che direzione ci vuole guidare. Oppure significa chiedere al Padre di mostrarci qual è la prossima opera che ha preparato per noi.

Così, man mano che ci esercitiamo a mettere in pratica gli impulsi quotidiani che Dio ci dà, cresceremo nella nostra conoscenza di Dio. Può essere che faremo degli errori, che a volte interpretiamo male i segnali e falliamo. Ma è così che cresciamo e che impariamo a sentire e interpretare sempre meglio la voce di Dio e a confidare sempre più in Lui.

Siccome la relazione con Dio è un dialogo aperto, abbiamo la possibilità di portare subito a Dio ogni incertezza o dubbio. Non appena sentite che durante la giornata rischiate di perdere la pace interiore, ricordate che potete portare subito quei pesi a Dio “e la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” (Filippesi 4:6-7).

Conoscere Dio per esperienza significa in pratica semplicemente seguirlo. Dio (molto probabilmente) non ti chiederà di stravolgere la tua vita da oggi a domani. È più probabile che ti chiamerà a seguirlo un giorno alla volta. Per iniziare puoi fermarti e pregare qui e ora confessando che Dio è assolutamente degno di fiducia. Dichiara che lo seguirai un giorno alla volta.

Dio è l’unico a conoscere ogni dettaglio del piano che ha preparato per ognuno di noi. E siccome Gesù stesso ha detto “Io sono la via” (Giovanni 14:6), possiamo aver la fiducia che Lui ci guiderà un passo alla volta. Amen.

Altri sermoni

Attendere pazientemente

Attendere pazientemente

Non so voi, ma io non sono l’uomo più paziente e i periodi di attesa sono difficili. Un sogno nel cassetto che io e mia moglie abbiamo è di fare, fra qualche anno, il giro d’Europa con un camper (che ancora non abbiamo). Stiamo pregando che Dio ci mostri una buona...

Il credente e l’accompagnatore

Il credente e l’accompagnatore

Lot è stato per gran parte della sua vita l'accompagnatore di Abramo, ma alla fine ha perso tutto. Perché? Perché non ha vissuto come uomo di fede e non ha vissuto nelle promesse di Dio, ma solo come accompagnatore dell'uomo di fede!Altri sermoni