Sperimentare Dio all’opera intorno a te

27 Febbraio 2022

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Daniele Scarabel

Daniele Scarabel

Pastore

Alcune settimane fa vi ho parlato di come possiamo conoscere Dio per esperienza e abbiamo visto che in pratica significa semplicemente seguire Dio un giorno alla volta. Siccome Dio è l’unico a conoscere nel dettaglio il piano che ha preparato per ognuno di noi, possiamo avere la fiducia che Lui ci guiderà un passo dopo l’altro.

Come stai sperimentando in questo periodo la guida del Signore? Io mi auguro che anche tu desideri vedere Dio all’opera in te e intorno a te. Ricordi quand’è stata l’ultima volta che hai osservato una situazione nella tua vita quotidiana e ti sei detto: “wow, deve per forza essere stato Dio ad aver guidato e orchestrato tutto ciò!”. Sto parlando di quei momenti nei quali restiamo a bocca aperta per come i pensieri di Dio sono più alti dei nostri pensieri e le vie di Dio più alte delle nostre vie.

Io mi auguro che anche tu abbia questi momenti di incredibile ammirazione e riconoscenza nei confronti del Signore, che opera e agisce nella tua vita e intorno a te. Ma ciò che desidero per me stesso e per noi come chiesa, è che queste esperienze di gratitudine nei confronti di Dio possano essere all’ordine del giorno nella nostra vita. E soprattutto che possiamo essere direttamente coinvolti nelle situazioni dove Dio agisce. Lo desideri anche tu?

Sii consapevole che Dio sta operando

Se c’è qualcuno da cui possiamo prendere esempio per capire come sperimentare Dio nella nostra vita quotidiana, questo è Gesù. Leggendo i racconti della vita di Gesù, si ha l’impressione che fosse sempre al posto giusto nel momento giusto. Come riusciva Gesù a sapere come e quando era il momento di agire per vedere la potenza di Dio all’opera?

Naturalmente ora mi dirai: “Beh, Gesù è il Figlio di Dio, è chiaro che conosceva la volontà di Dio…”. Non è però così scontata come risposta. Perché Gesù, nonostante fosse Dio, “spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini” e per questo Paolo ci esorta ad avere in noi “lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù” (Filippesi 2:5.7).

Ciò che caratterizzava il “sentimento” di Gesù era la sua dedizione. Ha dedicato tutta la sua vita al piano di salvezza di Dio per noi uomini. Lo ha fatto per amore verso il Padre e per amore verso noi uomini che eravamo schiavi del peccato. E come lo ha fatto? In piena sottomissione alla volontà del Padre: Gesù osservava dove il Padre era all’opera e poi collaborava con Lui.

In Giovanni 5 Gesù stesso afferma:

Il Padre mio opera fino ad ora, e anch’io opero… In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. (Giovanni 5:17.19-20)

Tutto questo lo disse dopo aver visto un uomo malato che giaceva presso la vasca di Betesda, che era stato costretto a letto per 38 anni in attesa che qualcuno lo aiutasse. Quando Gesù lo vide riconobbe in lui una persona nella quale il Padre aveva messo un profondo desiderio di vederlo all’opera. A Gesù non restò altro che ordinare a quell’uomo: “Prendi il tuo lettuccio e cammina” (Giovanni 5:11) e in quell’istante quell’uomo fu guarito.

Che cosa ci insegna questo esempio? Ci insegna che Gesù era costantemente in dialogo con il Padre per riconoscere dove Lui già sta operando. Gesù viveva nella naturale consapevolezza che Dio è sempre all’opera intorno a noi. Sin dalla creazione Dio non ha mai smesso di operare nel mondo per portare avanti i suoi scopi divini. Ne eri consapevole? Sei anche tu convinto che Dio non ha abbandonato questo mondo a sé stesso, ma che è attivamente all’opera per portare la salvezza in un mondo perduto?

L’esempio di Gesù ci mostra anche che il Padre sceglie di coinvolgere noi uomini nel portare avanti i suoi piani. Dalle sue parole capiamo che Gesù si è semplicemente lasciato coinvolgere nel piano del Padre. Gesù era ben consapevole che da solo non poteva fare nulla e che doveva fare solamente ciò che il Padre gli mostrava.

Che cosa significa questo per noi? Non significa che dobbiamo imitare Gesù in ciò che fece, andando ad esempio in Piazza Grande a cercare una persona malata da 38 anni e pregare per lei affinché Dio la guarisca. Se Dio ti guida nel farlo, benissimo, allora ti darà anche l’autorità per farlo. Ciò che però possiamo soprattutto imparare è come Gesù viveva la sua relazione col Padre e come era sempre pronto a lasciarsi coinvolgere nei suoi piani.

Gesù stesso afferma che da solo non poteva fare nulla. Ma con il Padre all’opera in Lui, poteva fare qualsiasi cosa. Non pensi che se Gesù, che era pur sempre il Figlio di Dio, non prese mai l’iniziativa per vivere il suo sogno e realizzarsi o per lanciarsi in un’iniziativa che credeva essere giusta, questo dovrebbe valere a maggior ragione per noi? Desideri anche tu collaborare laddove il Padre sta già operando, per essere testimone di opere meravigliose?

Sii pronto a collaborare con Dio

Infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo. (Efesini 2:10)

Questo è uno dei miei versetti preferiti, perché mi ricorda una verità essenziale: Dio ha scelto di operare nel mondo usando anche me, ma io devo essere pronto a lasciarmi usare da Dio nel momento giusto. Quali sono le opere che Dio ha precedentemente preparato? È tutto ciò che Dio desidera operare oggi attraverso di me.

Un bellissimo esempio di come Gesù ha vissuto praticando le opere che il Padre aveva precedentemente preparato per lui, lo troviamo nel racconto del suo incontro con Zaccheo. Gesù stava attraversando la città di Gerico per recarsi a Gerusalemme e un’enorme folla era accorsa per vederlo. Tra tutte queste persone c’era anche Zaccheo che era salito su un albero per riuscire a vedere Gesù.

Quando Gesù lo vide, riconobbe in lui un’opera che il Padre aveva precedentemente preparato. Gesù aveva capito che Zaccheo era come un frutto maturo pronto da cogliere. Perciò gli disse: “Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua” (Luca 19:5).

Gesù fece questo nel mezzo di una situazione caotica. C’erano migliaia di persone che avrebbero voluto parlare con lui. E in realtà era solo di passaggio per recarsi a Gerusalemme. Io forse avrei cercato di uscire al più presto da Gerico, per lasciarmi alle spalle tutto quel caos. Ma Gesù era così in sintonia con il Padre, che riuscì ad individuare ciò che Dio stava già operando nel cuore di Zaccheo anche in mezzo alle strade affollate di Gerico.

Come capitò a Gesù a Gerico, anche noi siamo costantemente nel mezzo del caos quotidiano. Ci sono situazioni che richiedono la nostra attenzione. Ci sono più persone che vogliono qualcosa da noi. E in mezzo a tutto questo caos non è facile individuare quella particolare opera che Dio ha preparato per noi. Come possiamo riuscirci?

Durante il corso di consulenza per coppie che sto frequentando con mia moglie, ho imparato quanto è importante tenere gli occhi aperti per riconoscere dove Dio è all’opera. Tra le tante cose che ci hanno insegnato, una era di porci sempre tre domande quando stiamo aiutando una coppia. La seconda di queste domande, che mi sono preso particolarmente a cuore anche per la mia vita quotidiana, è di chiedermi: “Dove sta già operando Dio in questa persona?”.

Pormi questa domanda è di enorme aiuto, perché mi permette innanzitutto di rendermi conto che Dio è già all’opera nella vita di quella persona, ancora prima che io faccia qualsiasi cosa. Questo mi aiuta ad essere consapevole che non sono io ad aiutare la persona, ma semmai è Dio a farlo attraverso di me. E mi aiuta anche ad essere consapevole che Dio forse ha altri piani per aiutare quella persona rispetto a ciò che io ritengo opportuno.

Questa domanda ce la possiamo porre anche in generale: “Dove sta operando Dio in questo momento intorno a me?”. Eri consapevole del fatto che proprio in questo momento Dio sta operando intorno a te e nella tua vita? Se osservi la tua vita e le persone attorno a te, la tua famiglia, i colleghi di lavoro, gli amici, riesci a vedere dove Dio è all’opera?

Non devi per forza essere alla ricerca di grandi miracoli. Possono anche essere degli impulsi sottili che ricevi da Dio. Alcuni esempi. Forse domani, mentre fai la spesa, incontri una persona che da tanto tempo non vedevi e Dio l’ha preparata per questo incontro. Invece di salutarla alla svelta per terminare i tuoi acquisti, potresti chiederle come sta e le tue parole di incoraggiamento potrebbero fare la differenza.

Oppure oggi dopo il culto qualcuno potrebbe iniziare a raccontarti di una situazione difficile nella sua vita e invece di andare in panico perché non sai cosa dire, potresti chiedergli se puoi pregare per lui. E chissà, Dio potrebbe usare la tua preghiera per compiere un miracolo nella sua vita. Dio è comunque all’opera intorno a te, ma non sarebbe più entusiasmante se tu fossi attivamente coinvolto nei suoi piani?

Io riconosco nella mia vita personale che, se non scelgo consapevolmente di tenere aperti gli occhi per l’agire di Dio, non vedrò Dio all’opera. Quante volte mi è già capitato di andare quasi letteralmente a sbattere contro delle opportunità che Dio aveva preparato, senza rendermene conto o senza sapere cosa fare. Per questo ho deciso di chiedere più consapevolmente al Signore di mostrarmi dove già sta operando e in che modo io potrei unirmi a questa sua opera.

Un buon esercizio potrebbe essere quello di scegliere due persone con le quali hai già regolarmente contatto e di chiedere concretamente a Dio: “Signore, mostrami dove stai operando nella vita di questa persona”. Se Dio ti mostra cosa già sta facendo per quella persona, allora intercedi per lei e sostienila in preghiera.

Lasciati poi guidare e usare da Dio per capire come potresti sostenere ciò che Lui già sta facendo. Se tu praticherai l’opera che Dio ha precedentemente preparato per te, allora puoi stare certo che ti darà anche la saggezza e la forza per sapere come e cosa fare.

Non agire per il semplice gusto di fare qualcosa

Se ora sei pieno di entusiasmo e non vedi l’ora di vedere Dio all’opera e di scoprire come Lui vorrà coinvolgerti, cosa che spero vivamente, non commettere però l’errore di voler fare qualcosa per Dio, senza che Dio te lo abbia chiesto. Ricorda cosa disse Gesù:

Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. (Giovanni 15:5)

L’idea di poter essere collaboratori di Dio in ciò che Lui già sta operando è accattivante. Ma Dio non vuole vederci correre in giro come trottole. Ora che siamo nuovamente più liberi nell’organizzare eventi o incontri, la tentazione potrebbe essere forte di pensare che dobbiamo assolutamente sfruttare ogni opportunità che si presenta. Il rischio è grande che ci consumiamo e che realizziamo ben poco per il regno di Dio.

Credo che Dio ci stia invece dicendo: “Sta in silenzio davanti al SIGNORE, e aspettalo” (Salmo 37:9). La prima cosa che il Signore ti chiede di fare è di entrare in una relazione d’amore con Lui. È solo così che Gesù era in grado di capire dove e come il Padre voleva vederlo all’opera. Ci sarà il momento di entrare in azione, ma è importante che lo facciamo quando Dio ce lo mostra e non quando noi crediamo di doverlo fare.

Quindi la mia domanda è: sei anche tu convinto che senza Gesù non puoi fare nulla? Gesù vuole coinvolgerci nell’edificazione del Suo Regno, ma dapprima vuole averci in una relazione dove Lui è il Signore. Anche Gesù stesso era in una relazione d’amore con il Padre, all’interno della quale si sottometteva alla volontà del Padre.

Se rispondi a Gesù come tuo Signore, allora potrà condurti a fare cose che non avresti mai sognato. Se invece non lo segui come Signore, potresti ritrovarti incastrato in un lavoro o in un incarico, che ti impedirebbe di scoprire ciò che Dio vuole fare attraverso di te. Ogni volta che ti sembra che Dio non stia facendo nulla di nuovo nella tua vita, concentrati sulla relazione d’amore che hai con Lui, stando in silenzio davanti al Signore, aspettandolo finché Dio non ti darà un nuovo incarico.

Ricorda ciò che abbiamo visto all’inizio: Dio è sempre all’opera intorno a te, anche quando tu non te ne accorgi. Chiedigli di rivelarti nei prossimi giorni dove Lui sta già operando e dove vorrebbe che tu ti aggiungessi come suo collaboratore.

Amen

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