Ogni cosa buona viene da Dio

27 Agosto 2023

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Daniele Scarabel

Daniele Scarabel

Pastore

Quando è stata l’ultima volta che ti sei ingannato? Che cosa ti ha convinto a prendere una decisione piuttosto che un’altra, per poi magari pentirtene? Quando è stata l’ultima volta che hai valutato male una situazione? Hai capito perché è successo?

Chi di voi utilizza i social media sarà abituato alle varie pubblicità che appaiono con una certa regolarità. L’aspetto subdolo di queste pubblicità è che sono molto mirate e attirano la nostra attenzione stuzzicando il nostro interesse. Solitamente non casco in questi inganni, ma ultimamente mi appariva quasi giornalmente questa pubblicità che era davvero fatta bene.

Era la pubblicità per una camicia comoda, pratica, con alcune particolarità interessanti e soprattutto che costava poco.  E già questa combinazione avrebbe dovuto far accendere diversi campanelli d’allarme nella mia testa, ma non è successo. E così ho finito per ordinare due di queste meravigliose camicie, per poi riceverne due di pessima qualità, che non avevano nulla a che vedere con quelle pubblicizzate. E così mi sono nuovamente ripromesso di non acquistare più nulla dalle pubblicità che vedo sui social.

Naturalmente Giacomo nella sua lettera non ci sta mettendo in guardia dalle pubblicità sui social, bensì dall’ingannarci nelle scelte che facciamo nella vita quotidiana o dall’ingannarci nelle valutazioni che diamo a ciò che succede attorno a noi. E ci invita poi ad essere più consapevoli di ciò che abbiamo e a riconoscere da dove tutto ciò viene.

Smettete di ingannarvi!

Non v’ingannate, fratelli miei carissimi. (Giacomo 1:16)

Questo versetto è breve, ma contiene potenti verità per la nostra vita. Letteralmente potremmo tradurre la frase con: “Smettete di ingannarvi!”. Questa frase lega i versetti precedenti a quelli che seguono. In riferimento ai versetti precedenti il suo monito è: smettete di mettere in dubbio la bontà di Dio a motivo delle vostre sofferenze, smettete di dare la colpa a Dio quando invece dovreste assumervi le responsabilità delle vostre scelte.

Nei versetti precedenti Giacomo ci spiega che, quando diciamo “sì” al desiderio di fare ciò che vogliamo, invece di fidarci di Dio e di obbedirgli, ciò che nasce è il peccato. E se non lo fermiamo, il peccato cresce e infine produce la morte. Il suo invito è di ascoltare la dolce voce dello Spirito Santo quando parla alla nostra coscienza e quando desidera darci le forze per resistere al peccato.

Giacomo ci avverte dunque di non ingannarci nel credere che sia Dio a mettere in noi il desiderio di peccare, come se scegliesse di usare le sfide e le avversità nella nostra vita per allontanarci da Lui. Dio non è così! Non è mai Dio a spingerci a peccare, ma con ogni tentazione e ogni prova che ci viene incontro, Dio rimarrà fedele e ci fornirà anche un modo per superare la prova (1 Corinzi 10:13).

Biblicamente parlando, il peccato porta sempre alla morte. Per chi non è in Cristo, chi non ha accettato il perdono dei peccati che Dio gli offre gratuitamente e non ha affidato a Cristo la propria vita per nascere di nuovo spiritualmente, la conseguenza sarà una morte permanente ed eterna. Ma anche per il credente il peccato porta con sé gravi conseguenze spirituali perché, se persistiamo in esso, ci allontana sempre più da Dio e dalla sua volontà.

Se ti accorgi che nel mezzo delle prove o delle avversità tendi ad allontanarti da Dio, allora l’avvertimento di Giacomo fa per te: non ingannarti su chi Dio è, su ciò che Lui vuole per te e sul come Lui desidera guidarti! Se stai mettendo in dubbio le buone intenzioni di Dio nei tuoi confronti, fermati e rivaluta la tua opinione alla luce della verità della Parola di Dio.

Un modo per evitare l’inganno consiste nel ricordare a noi stessi che, se perseveriamo nelle prove, ne usciremo benedetti perché Dio usa le prove e le tentazioni nella nostra vita per farci maturare e crescere nella fede. La benedizione arriva quando ci aggrappiamo alla promessa che “tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio” (Romani 8:28).

L’avvertimento di Giacomo a non ingannarci è però anche legato ai versetti seguenti. Il nemico userà le prove e le circostanze avverse per mettere in dubbio il carattere sovrano di Dio. Ci indurrà a dubitare della sua Parola e della sua bontà o addirittura a incolparlo per le difficoltà che stiamo attraversando. L’inganno consisterà nel farci credere che meritiamo le benedizioni di Dio e che di conseguenza, se non le riceviamo è perché Dio non è buono con noi.

La verità è invece che Dio è buono, ma anche che nessuno di noi ha il diritto di pretendere qualcosa da Dio. È solo a motivo della sua bontà e grazia che Dio “ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo” (Efesini 1:3). Stiamo dunque attenti a non ingannarci credendo in un Dio frutto della nostra immaginazione, piuttosto che nel Dio che ci è stato rivelato nelle Scritture.

Se osservi la tua vita, dove vedi il pericolo di ingannarti credendo alle false promesse del nemico? Per non cadere nell’inganno la soluzione consiste nel ripetere a noi stessi la verità che ci viene insegnata nella Parola di Dio, come la troviamo ad esempio nel versetto seguente.

Ciò che è buono e perfetto può venire unicamente da Dio

Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi. (Giacomo 1:17a)

Il senso di questo versetto è: Dio ci dà cose buone ed è dunque sbagliato ritenerlo la fonte per il male che accade nella nostra vita. Giacomo non nega che non possano anche esserci “cose” e “doni” che non vengono da Dio, perché anche il nemico può farci dei “doni” che apparentemente possono sembrarci buoni. Pensiamo solo a quando Satana tentò Gesù nel deserto promettendogli potere e gloria (Luca 4).

Ma il senso delle parole di Giacomo è che ciò che è buono e perfetto può venire unicamente da Dio. Tutto il resto non saranno che delle falsificazioni dell’originale, proprio come le camicie che ho ordinato online… Perché dovremmo accontentarci di falsificazioni, quando possiamo ricevere “ogni cosa buona e ogni dono perfetto” da Dio stesso, il Creatore dei cieli e della terra?

Giacomo descrive Dio come “Padre degli astri luminosi”, una descrizione che non troviamo da nessun’altra parte, ma che si avvicina molto al nome di Dio “Yahweh Sabaoth” ovvero il “Dio degli eserciti” e che descrive la sua onnipotenza. Descrive però anche Dio come fonte di luce che splende nelle tenebre (Giovanni 1:5).

Questo versetto ci apre gli occhi sul carattere di Dio. Noi tutti sappiamo che Dio è buono, ma quanto siamo consapevoli che tutto ciò che è buono e perfetto viene da Dio? Quanto spesso diamo per scontato tutto ciò che è buono e perfetto nella nostra vita, lamentandoci però o sentendoci trascurati quando non riceviamo da Dio ciò che vogliamo?

Nel racconto della creazione, nella Genesi, Dio definisce tutto ciò che ha creato come buono e definisce addirittura l’uomo, la corona della sua creazione come molto buono. Dio ha scelto di creare l’uomo a sua immagine e somiglianza e di renderlo suo rappresentante personale sulla terra. Come può dunque, si chiede Giacomo, arrivare qualcosa di malvagio da un Dio così pieno di luce?

Nessuno di noi si merita il diritto di vivere sulla faccia della terra. A causa del peccato meritiamo la morte e l’inferno. L’unico motivo per cui Dio ci permette di camminare su questa terra è la sua grazia. Non ci fa mai pagare nulla. Non lo paghiamo per il sole di cui godiamo, per l’acqua che beviamo o per l’aria che respiriamo. Ogni cosa che abbiamo è per la sua bontà.

Nel versetto precedente, Giacomo ci ha esortati a non ingannarci. Le emozioni e i pensieri peccaminosi possono indurci ad allontanarci da Dio.  Nel bel mezzo delle prove, siamo tentati di cambiare opinione sull’affidabilità del nostro Dio. Cominciamo a fare elenchi di tutte le cose che pensiamo ci manchino nella nostra vita, di tutte le cose che ci siamo persi. Ci chiediamo: se Dio fosse buono, non avremmo forse tutte queste cose?

Questa attitudine è però molto pericolosa perché ci porta a una tentazione ancora maggiore, ovvero quella di cercare altrove le cose buone che pensiamo ci manchino. “Se Dio non ce le fornisce”, pensiamo, “dovremo andare a prendercele da soli”. Cerchiamo di prendere il controllo. Ci sforziamo di trovare da soli la nostra soddisfazione.

Giacomo ci esorta però a capovolgere questo tipico modo di pensare umano. Ci invita a fare un nuovo elenco di tutte le cose buone che già abbiamo. Da dove vengono tutte queste cose buone? Quando sei tentato di fare un elenco di tutto ciò che pensi che ti manca nella vita, soffermati invece a fare un elenco di tutto ciò che già hai ricevuto.

Giacomo ci incoraggia a ripetere a noi stessi la verità che è stato Dio a darci ogni singola buona cosa che già abbiamo nella nostra vita. È Lui la fonte di tutto il bene che abbiamo e di tutto il bene che desideriamo. E questo vale a maggior ragione in vista delle ultime parole del versetto.

Dio non cambia mai

Presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento. (Giacomo 1:17b)

Anche se le nostre circostanze cambiano, Dio non cambia. Quando arrivano prove o avversità nella nostra vita Dio non passa dall’essere un Dio buono all’essere un Dio cattivo. Lui rimane la fonte di tutto il bene nella nostra vita; non cambia mai. Lo stesso vale per Gesù Cristo che “è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:8).

Dio è immutabile nel suo carattere e possiamo quindi contare su di Lui. È sempre fedele a sé stesso. Dio non varia nella sua natura. Non c’è occasione in cui un’ombra passi sul carattere di Dio oscurandolo. Da questo possiamo dedurre che non potrà mai esserci un momento di “eclissi divina”, ovvero un momento in cui Dio cessi di essere l’unica nostra fonte per ogni cosa buona e ogni dono perfetto.

Lo scorrere della luce e della grazia divina verso di noi non s’interrompe mai. E questo comporta delle conseguenze concrete per la nostra vita di tutti i giorni: se desideriamo ricevere i doni buoni e perfetti di Dio dobbiamo esporci di continuo alla sua luce! In che modo concretamente potresti esporti ancora di più alla luce di Dio? Che cosa ti aiuta ad essere consapevole che tutto ciò che c’è di buono nella tua vita viene da Dio?

Il fatto che Dio è immutabile nel suo carattere lo rende totalmente affidabile perché possiamo sapere che manterrà sempre le sue promesse. Ma l’immutabilità del suo carattere si abbina a un’altra sua perfetta caratteristica: Dio è anche compassionevole, sensibile ai nostri bisogni e aperto alle nostre richieste. Per questo risponde alle nostre preghiere!

È per la sua grazia che riceviamo ciò che non meritiamo ed è per la Sua misericordia che non riceviamo ciò che meriteremmo! Come ci ricorda l’Apostolo Paolo nella lettera ai Romani “colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:32). Perché allora non confidare nel fatto che porterà a termine tutti i suoi piani e i suoi propositi? Quanto è inutile dubitare della sua Parola!

Per concludere, possiamo affermare che questi due versetti di Giacomo 1:16-17 sono incredibilmente importanti per aiutarci a capire chi Dio è, cosa Dio fa per noi e da dove viene ogni cosa buona nella nostra vita. Dio è buono e tutto ciò che è buono viene da Dio.

Dio oggi ti invita a fare mente locale pensando a tutto il bene che hai già ricevuto da Lui perché, se eserciti la tua mente a farlo, sarai più pronto ad accogliere ogni nuova cosa buona e ogni nuovo dono perfetto che Dio vorrà concederti. Sarai anche più immune ai tentativi di inganno del nemico che vorrà farti dubitare della bontà del tuo Dio.

Se però oggi lo Spirito Santo ti ha mostrato che ti sei ingannato valutando in modo sbagliato le tue circostanze o la bontà di Dio nel mezzo delle tue sfide, non abbatterti. Oggi hai l’opportunità di confessare questo inganno e di respingerlo. Portalo a Dio in preghiera chiedendogli di liberarti da esso e di ridarti una nuova prospettiva sulla sua bontà.

Perché ogni cosa buona viene da Dio!

Amen.

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