State saldi nella fede

3 Dicembre 2023

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Daniele Scarabel

Daniele Scarabel

Pastore

Ci sono molte situazioni nella nostra vita che possono far vacillare la nostra fede, situazioni più o meno estreme che ci portano a dubitare, che ci turbano o che mettono in discussione la nostra identità. I Tessalonicesi erano turbati perché temevano che la fine del mondo fosse già arrivata e che Dio li avesse dimenticati. La loro era una preoccupazione abbastanza grande, ma la soluzione che Paolo presenta loro può essere d’aiuto anche nella nostra vita.

Nella prima parte del capitolo Paolo ha mostrato ai credenti di Tessalonica che non era possibile che Gesù fosse già tornato, perché per la chiesa e per il mondo devono ancora succedere tante brutte cose prima del ritorno di Cristo. In sostanza disse loro: non avete ancora visto nulla, ciò che avverrà negli ultimi tempi va oltre ogni vostra immaginazione! Wow, che incoraggiamento…

Paolo non aveva però ancora concluso la sua argomentazione e così, alla fine del capitolo, aggiunge ulteriori elementi per incoraggiare la chiesa. E la cosa interessante è che lo fa riportando quei giovani credenti ad alcune verità fondamentali della fede cristiana che sono importantissime anche per noi. Tra l’altro, questa ultima parte del capitolo è formulata come una preghiera di Paolo per i Tessalonicesi. E attraverso questa preghiera incoraggia i Tessalonicesi.

Aggrappatevi alle verità della fede

Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo. (2 Tessalonicesi 2:13-14)

In questi due versetti ritroviamo fondamentali verità cristiane che sono, secondo Paolo, il motivo principale per cui non dobbiamo preoccuparci. La sua argomentazione è: non preoccupatevi, perché in Cristo siete amati, eletti, salvati, santificati e destinati alla gloria. Sì, è vero che l’Anticristo sta per arrivare e che metterà sotto sopra il mondo intero, ma non dovete preoccuparvi perché Gesù vi ama e non si dimenticherà di voi!

Le parole “fratelli amati dal Signore” sono in totale contrasto con ciò che Paolo ha detto poco prima, ovvero che coloro che rifiutano Gesù e che seguiranno l’Anticristo “saranno giudicati” (2:12). Infatti, coloro che seguono Cristo sono “eletti a salvezza”.

Ascolta bene queste verità perché valgono anche per te oggi: Dio ti conosce in tutto e per tutto, ma ciononostante ti ama. Non è sorprendente? Rifletti un attimo: Dio conosce tutto di te, ogni tuo pensiero, i tuoi segreti più profondi e oscuri, eppure non ha mai smesso di amarti. Non c’è nessuno sulla faccia della terra che possa conoscerti così profondamenti e amarti così immensamente… Se qualcuno ti ama ma non ti conosce, non è molto soddisfacente. Se qualcuno ti conosce e non ti ama, è certamente poco soddisfacente.

Ciò che tutti vogliamo è avere qualcuno che ci conosca nel profondo del nostro essere e che ci ami con tutto il cuore. Alcuni sperano di poter trovare questo tipo di amore quando si sposano… ma è sbagliato. È illusorio e pericoloso pretendere dal partner la soddisfazione di questo nostro profondo desiderio, lo faresti solo scappare o ne usciresti per lo meno frustrato. Non è nemmeno possibile soddisfare questo desiderio buttandoci nel lavoro, dedicandoci agli amici o ai figli… Questo tipo di amore lo riceviamo solo e unicamente da Dio. Lui è l’unico che ci conosce a fondo, ma che ciononostante decide di amarci incondizionatamente.

La verità biblica è che l’amore di Dio per noi ha inizio nel suo cuore. Dio sceglie di agire nei nostri confronti sulla base di ciò che la Bibbia chiama “grazia”, dandoci il suo amore che non meritiamo e trattandoci con “misericordia”, ovvero risparmiandoci la giusta condanna che ognuno di noi meriterebbe.

La seconda verità da ricordare è che tutto questo avviene perché è Dio stesso che ci ha “eletti a salvezza. E quand’è che lo ha fatto? “Fin dal principio” dice Paolo. Questa è quella che è chiamata la “dottrina dell’elezione” e con la quale molti fanno fatica. Ma in realtà, anche se non arriveremo mai a capirla a fondo, Paolo ci presenta questa dottrina come motivo di incoraggiamento: tu sei amato da Dio, perché fin dal principio Lui ti ha eletto a salvezza. Non hai fatto assolutamente nulla per meritarti il favore di Dio e dunque non potrai nemmeno fare nulla per perderlo!

Ogni volta che rifletto su questa profonda verità biblica l’effetto che mi fa è quello di rendermi umile: io sono stato eletto da Dio a salvezza perché Dio lo ha voluto. Punto. Queste dottrine sono importanti perché ci ricordano che non ci siamo salvati da soli. Dio ci ha scelti e quindi non c’è posto per l’arroganza, la superbia o la presunzione. Perché Dio ha scelto proprio me? Non ne ho idea, ma questo mi rende profondamente grato!

A volte può capitare di avere dubbi. E forse a volte Satana riesce a riempirci la testa con le sue menzogne, facendoci perdere di vista che siamo amati ed eletti da Dio a salvezza. Ma se hai fede in Cristo Gesù come tuo Salvatore, allora sei amato da Dio, sei un figlio eletto di Dio, una figlia eletta di Dio. E non c’è nulla in questa vita che sia così terribile da non poter essere sopportato e affrontato se riesci a dire: “Sono amato da Dio! Sono un figlio eletto di Dio!”.

La terza verità è che Dio desidera anche renderci sempre più degni del suo amore e della salvezza “mediante la santificazione nello Spirito. Questo è un riferimento all’agire dello Spirito Santo nella nostra vita. Se non gli opponi resistenza, lo Spirito Santo ti riempie, ti guida, ti mostra la via, ti insegna la Parola di Dio e ti trasforma. Non c’è salvezza senza santificazione!

Paolo ti sta dunque dicendo: se vedi che lo Spirito Santo ti trasforma, ti aiuta a riconoscere il peccato, ti dà la forza per confessarlo e per abbandonarlo, e ti sostiene nel seguire la volontà di Dio, puoi stare tranquillo. Qui è richiesta la nostra collaborazione nel senso che dobbiamo permettere allo Spirito Santo di fare tutto questo, ma è poi Dio a farlo.

E così arriviamo alla quarta verità, ovvero che siamo salvati mediante “la fede nella verità. È ciò che potremmo chiamare la parte umana della salvezza, la nostra risposta a tutto ciò che Dio ha già fatto in noi e per noi. È la fede nel vangelo di Dio. Senza amore per la verità, senza un desiderio di scoprirla e di capire che cosa ha da dirmi nella mia vita, non c’è salvezza.

E tutto questo ci porta all’obiettivo finale di tutto ciò e che ci aiuta a relativizzare tutto il male che dovrà ancora abbattersi su questa terra prima del ritorno di Cristo: affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Paolo afferma che Dio ci ha “eletti a salvezza”, “mediante la santificazione nello Spirito”, “affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo”. Tra l’altro, i teologi riassumono queste tre differenti fasi della salvezza con tre termini: giustificazione, santificazione e glorificazione.

Cristo un giorno tornerà in tutta la sua gloria e noi saremo resi partecipi della sua gloria. Otterremo dei nuovi corpi gloriosi, incorruttibili, senza peccato e senza difetti. Cristo regnerà in un regno perfetto e glorioso e noi parteciperemo a questa gloria. L’obiettivo della nostra salvezza è la glorificazione di Cristo. Ciò che inizia con la salvezza finirà con la gloria.

Perché Paolo ripete tutte queste verità nella sua preghiera per i Tessalonicesi? Lo fa per confortare, incoraggiare e rafforzare il cuore di quei credenti tessalonicesi. E queste stesse parole sono pensate anche per incoraggiare noi: Dio ci ama, ci ha scelto, ci ha santificati, ci ha chiamati per mezzo del Vangelo, ci ha dato il suo Spirito, ci ha reso suoi figli e otterremo la gloria di Cristo. Aggrappati dunque con tutte le tue forze a queste verità e permetti alla tua anima di riposare in esse nel mezzo di tutto il caos che ti circonda!

Aggrappatevi agli insegnamenti ricevuti

Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera. (2 Tessalonicesi 2:15)

In un articolo che ho trovato in un blog dal titolo “C’è sicurezza nella vita?” l’autore afferma che tutte le sicurezze che pensiamo di avere nella vita non sono che illusorie. Giunge alla conclusione che l’unica cosa sicura è la morte e che quindi, se analizzassimo bene tutte le nostre paure, ci renderemmo conto che le sicurezze che cerchiamo non servono ad altro che a toglierci la paura di fronte all’incertezza del futuro.

La soluzione, secondo l’autore, consiste nel trovare il giusto equilibrio in noi stessi, affrontando e poi superando queste paure. L’autore scrive pure che, se sapessimo cosa ci aspetta dopo la morte, allora svanirebbe anche quella paura. Eppure, la Bibbia ci dà una chiara risposta in merito.

L’Apostolo Paolo, verso la fine del capitolo 1, ci ricorda che, quando Cristo tornerà lo farà “in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù. Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza” (2 Tessalonicesi 1:8-9).

E verso la fine del capitolo 2 Paolo scrive che questa fine spetterà a coloro che “non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati” (2 Tessalonicesi 2:10). Ma dopo aver detto tutto ciò aggiunge anche che noi che crediamo possiamo stare saldi e non essere turbati.

Per questo Paolo ci esorta dicendo “state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi”. Paolo ci esorta letteralmente ad aggrapparci alla verità di Dio perché è da essa che dipende la buona riuscita della nostra vita. Di qualunque natura siano i tuoi problemi, affrontali con la Parola di Dio in mano. Può volerci tempo, può significare che dovrai crescere in quanto a maturità spirituale, ma se continui ad esporti alla Parola di Dio, essa trasformerà le tue abitudini e influenzerà le tue azioni.

Aggrappatevi a consolazioni e a speranze eterne

Ora lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola. (2 Tessalonicesi 2:16-17)

Paolo era ben consapevole che i Tessalonicesi stavano mettendo in dubbio la loro capacità di stare saldi e di tenersi aggrappati a queste verità. E sinceramente anche io mi rendo conto come di fronte a questa esortazione a stare saldo nella fede e a tenermi aggrappato a queste verità sono spesso più che mancante. È così facile lasciarsi sviare dalle menzogne del diavolo.

Ma Paolo vuole che spostiamo il nostro sguardo dalle nostre debolezze e mancanze a ciò che Dio ha fatto e fa per noi. Paolo prega affinché sia lo stesso Dio che ci ha amati, che ci ha dato la certezza eterna di essere salvati e che ci ha dato una speranza che va oltre la morte a consolare i nostri cuori.

In tutto questo capitolo Gesù Cristo è al centro perché ha tutto sotto controllo, perché è in netto contrasto con l’Anticristo e perché con il suo sacrificio alla croce ha già suggellato la fine eterna di Satana. L’amore di Dio per noi si è mostrato nell’aver mandato suo figlio Gesù Cristo e nell’averlo sacrificato per salvarci. Ricordandoci ciò che Dio ha già fatto per noi, Paolo ci riporta alla base del Vangelo, a Dio che ama il mondo al punto da dare per noi suo figlio.

Nel suo amore Dio ora ci consola. È l’immagine di un fedele compagno di viaggio che con amore ci incoraggia e calma la nostra anima quando ci lasciamo turbare e scoraggiare o quando siamo talmente sotto pressione da ciò che avviene attorno a noi dall’essere tentati di abbandonare la nostra fiducia in Dio. Paolo ci ricorda che non siamo soli a lottare.

Nel suo amore Dio ci dà speranza. Paolo ci ricorda quella certezza che abbiamo ricevuto nel momento in cui abbiamo dato la nostra vita nelle mani di Dio, l’assoluta certezza di aver ricevuto la vita eterna per grazia, come un dono immeritato. La speranza nel fatto che Cristo ha già fatto tutto il necessario per noi.

La preghiera di Paolo è che Dio ci “confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola. È la preghiera che Dio stesso ci dia l’impulso e la forza necessaria per trasmettere a nostra volta ad altri ciò che abbiamo imparato e che ciò che noi diciamo corrisponda con ciò che facciamo. Ed è per questo che dobbiamo pregare anche noi, che Dio ci conforti e ci confermi in ciò che facciamo per essere suoi testimoni in questo mondo.

Una vita dedicata a Dio porta frutto eterno. Non perché noi ci sforziamo a produrlo, bensì perché la gioia del sapere che siamo amati, eletti, santificati, salvati e destinati ad ottenere la gloria di Cristo è moltiplicata se la condividiamo con altri.

Amen

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