Un consolatore indispensabile

13 Novembre 2022

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Giovanni Accadia

Giovanni Accadia

Anziano

Giovanni 16:5-7  «Ma ora vado a colui che mi ha mandato; e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”  Invece, perché vi ho detto queste cose, la tristezza vi ha riempito il cuore.  Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò.

Contesto 

Gesù sta preparando i Suoi discepoli prima di ascendere al Padre. Per raccontare la vita di Cristo dalla Sua nascita, vengono utilizzati 12 capitoli, mentre ben 7 capitoli vengono usati per descrivere solo le ultime ore di Gesù. Infatti, dal capitolo 13 al 18 del vangelo, Giovanni ha voluto scrivere molti dettagli degli ultimi momenti di vita di Gesù. 

Succedono molte cose intense in questi ultimi momenti. Gesù vuole prendersi del tempo per stare solo con i Suoi dodici, cominciando con l’ultima cena di Pasqua. Per tre anni i discepoli hanno vissuto e osservato quanto è straordinario e rassicurante vivere insieme al loro Maestro.

Queste ultime ore diventano invece molto pesanti per loro. Essi vengono avvertiti di avvenimenti angoscianti che li riguardano e che sarebbero accaduti da lì a poco. 

I discepoli hanno cominciato a sentire affermazioni strane e insolite; hanno visto Gesù stesso turbato in modo insolito.

Giovanni 13:21 “…Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito… ”

I discepoli compresero che non potevano più seguirlo.

Giovanni 13:33 “Figlioli, è per poco che sono ancora con voi. Voi mi cercherete; e, come ho detto ai Giudei: Dove vado io, voi non potete venire, così lo dico ora a voi”.

Poi Gesù parlerà di rinnegamenti. Ricordiamo l’episodio di Pietro prima che il gallo cantasse, e di Giuda. Gesù li vede turbati.

Giovanni 14:1 “Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio, e credete anche in me!”

Poi Gesù preannuncia che il mondo li odierà.

Giovanni 15:18 “Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me”,

e come se non bastasse dice anche che saranno scacciati dalle sinagoghe e uccisi.

Giovanni 16:2 “Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio.”

In quel momento, fu necessario dire tutte quelle “brutte” notizie, proprio perché Gesù stava per andarsene e così si sarebbero ricordati e preparati grazie al Consolatore.

Giovanni 16,4 “Ma io vi ho detto queste cose affinché, quando sia giunta l’ora, vi ricordiate che ve le ho dette. Non ve le dissi dal principio perché ero con voi.”

Questa preparazione produce nei discepoli molta tristezza, confusione e scoraggiamento. La tensione in queste ore era troppa per loro, al punto che Gesù stesso dovette dirlo:

Giovanni 16:12 “Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata…”

Voglio concludere questa prima parte in cui ho descritto il contesto. Forse capiamo meglio perché Gesù li sta preparando: tutto ciò è prima di un grande cambiamento: l’arrivo del Consolatore. Colui che sarebbe stato l’unico aiuto valido per continuare l’opera che Cristo ha cominciato in loro.

Proprio nel versetto 14 di questo capitolo, troviamo una delle descrizioni migliori di tutta la Bibbia sull’opera dello Spirito Santo: “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà”. Quindi Gesù con la Sua opera continuerà ad essere presente grazie al Suo Consolatore.  

 Prima di andare avanti e vedere i prossimi punti vogliamo lasciare questo contesto con qualche domanda per noi:

  • Siamo pronti, sei pronto a lasciare che Gesù ti prepari prima di un grande cambiamento nella tua vita?
  • Sei pronto a incontrare con ogni probabilità scoraggiamento, forse confusione, prima di sperimentare un intervento di Dio? 

È probabile che sarà così: effettivamente tante volte troviamo nella storia che Dio ha agito proprio in questo modo. Pensiamo a Giobbe, ad Abramo: quanto scoraggiamento prima di vedere la promessa realizzata! Giacobbe, Giuseppe, Mosè; Davide prima di diventare re. Quanto scoraggiamento anche per lui! Paolo sulla via di Damasco; Gesù stesso prima di ascendere al Padre.

Tutti esempi di uomini preparati da Dio per una piano speciale che stavano per sperimentare. Proprio come i discepoli in queste ore insieme a Gesù.

Il Consolatore capace

Lo Spirito Santo annuncerà le cose di Cristo, glorificandolo, quindi riconoscendo e affermando Cristo. Anche Gesù annuncia i Suoi piani parlando di sé, ma come uomo non sarà efficace nel convincere, come invece lo sarà il Consolatore. Vediamo come questo è vero.

Giovanni 16:5 Gesù dice: “ma ora vado al Padre.. “

Questa è un’affermazione o un concetto che non dovrebbe essere nuovo per i discepoli. Alcuni capitoli prima, leggiamo:

14:28 “…avete udito che vi ho detto io me ne vado…” 

14:19  ” …il mondo non mi vedrà più…”,

14:3 “quando sarò andato “…

13:33 “…per poco sono ancora con voi… “

Nonostante Gesù abbia ripetuto più volte questa specifica volontà del Padre, i discepoli non la compresero veramente. Infatti servirà il Consolatore promesso, a ricordare le tante parole ripetute da Gesù e a dare a queste il giusto senso.

La comprensibile confusione e tristezza di cui i discepoli erano sopraffatti, annebbiò la loro vista: erano incapaci di comprendere i piani di Gesù e del Padre; ciò è anche normale, non potremmo aspettarci il contrario.

Osserviamo come questi erano incapaci di interessarsi dei piani di Dio:

Gesù rivolse loro una domanda: “perché nessuno mi domanda dove vado?” In realtà avevano fatto questa domanda un paio di volte qualche capitolo prima. Pietro in Giovanni 13: 36 … Signore dove vai…? e Tommaso nel capitolo 14: 5 …Signore, non sappiamo dove vai; come facciamo a spere la via…? Però questa volta nessuno lo chiede. Come mai?

Questo dimostra che in fondo le risposte di Gesù non erano state comprese. Probabilmente ritennero inutile porre sempre le stesse domande. Furono totalmente preda dei loro sentimenti di angoscia, incapaci di preoccuparsi o desiderare una risposta riguardo ai piani di Gesù! Solo lo Spirito avrebbe potuto spingerli a reagire diversamente.

Immagino che, anche se tristi per la partenza di Gesù, grazie allo Spirito avrebbero potuto pregare per sé stessi, per gli altri, per il loro Maestro. Avrebbero potuto ricordare cosa insegnava Gesù e la Scrittura riguardo a questo evento, riguardo ai loro sentimenti di paura e tristezza. Anziché essere più vicini al loro Maestro, furono più distanti. 

Gesù stava per affrontare qualcosa di terribile e sapeva che l’avrebbero lasciato da solo.

Giovanni 16:32 “ … sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo …”

La descrizione di Gesù sui loro fallimenti non è un’accusa, ma un’indicazione a ricercare in Lui la pace. Questo è molto importante.

Giovanni 16:33  “Vi ho detto queste cose affinché abbiate pace in me…”.

Che reazione avremmo avuto noi? Molto probabilmente la stessa. È importante riconoscere chi è capace di capire realmente il piano di Gesù: il Consolatore.

Lo Spirito Santo è l’unico capace di capire profondamente i piani di Dio e le Sue promesse. Gesù si mostra comprensibile verso i discepoli, e per questo dice: “avrei molte cose da dirvi ma non sono alla vostra portata per ora. Gesù sapeva che li avrebbe rialzati da quella tristezza angosciante.

Giovanni 16:22: “Così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo è il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi toglierà la vostra gioia.”

Per quanto possa essere unico e speciale stare e vivere per tre anni con Cristo incarnato, per quanto ci si possa sentire al sicuro e privilegiati, tutto ciò non sarebbe sufficiente per riconoscere i Suoi piani, le Sue parole nella nostra vita. Non possiamo farlo senza l’aiuto del Consolatore. Abbiamo visto come i discepoli non ci riuscirono.

Giovanni 14:9 “Da tanto tempo sono con voi e non mi hai riconosciuto?”

Lo Spirito Santo è capace di riconoscere Gesù, non noi. Tutte le volte che poniamo noi stessi davanti al piano di Dio, con le nostre migliori esperienze o peggiori tristezze, siano pure queste onorevoli e legittime come lo furono per i discepoli, stiamo mettendo da parte lo Spirito Santo.

Egli solo sarà capace di convincere i non credenti dell’opera salvifica di Cristo:

Giovanni 16:8 “…convincerà il mondo riguardo al peccato, giustizia e giudizio …”

Egli solo sarà capace di far nascere di nuovo:

Giovanni 3:6 “… Quello che è nato da Spirito, è spirito …”

Egli solo sarà capace di trasformare il credente (2 Corinzi 3:18)

Egli solo sarà capace di farci pregare efficacemente:

Romani 8:26 “… perché non sappiamo pregare, ma lo Spirito intercede Egli stesso per noi…”

Egli solo sarà capace di mostrarci la verità:

Giovanni 16:13 “quando però sarà venuto Lui, lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità…”

Se quando siamo scoraggiati o confusi poniamo noi stessi al centro della situazione, perderemo di vista il piano di Dio e la capacità di fare la Sua volontà.

Ricordiamoci chi é la persona efficace in questo senso: il nostro Consolatore è capace. Noi, rispetto ai discepoli che non avevano lo Spirito Santo, siamo privilegiati. Non abbiamo bisogno della “compagnia fisica di Gesù” perché similmente a Lui possiamo chiedere direttamente al Padre.

Però possiamo rattristare lo Spirito Santo.

Efesini 4:30, “non rattristate lo Spirito Santo con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”.

Questo episodio dei discepoli con Gesù ci indica quel meccanismo che spesso attanaglia anche chi ha già lo Spirito Santo.

Lo stesso Pietro dopo pentecoste divenuto apostolo e ripieno di Spirito Santo cadrà in questo meccanismo, in cui lo Spirito non funge da guida come Gesù desidera per chi è nato di nuovo.

Galati 2:11, “ Ma quando Cefa venne ad Antochia, gli resistetti in faccia perché era da condannare”.

Pietro ha scelto sè stesso invece che lo Spirito, Colui che sarebbe stato capace. Più in la si è rialzato da quasta caduta; ma in questo caso le sue paure dominarono e non si mise sotto la guida del suo Consolatore.

Gesù ha scelto una persona idonea per te, per coinvolgerti nei Suoi piani e quelli di Suo Padre. Ricorda che Gesù è venuto per adempiere i Suoi piani col Padre, non i tuoi; è venuto per rispettare i Suoi tempi con il Padre, non i tuoi. E lui si aspetta che ci interessiamo a quello che sta facendo.

Appare lodevole vedere i discepoli tristi per la partenza del loro maestro. Ma il loro era amore per Gesù o paura di perdere la propria sicurezza e felicità? Sentiamo cosa dice Gesù in Giovanni 14:28 … se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre …

Abbiamo bisogno di lasciar fare al Consolatore, capace di farci comprendere i piani di Dio. Anche quando tutto sembra lodevole e ammirevole.

Non c’è mai motivo valido per il quale valga la pena accantonare anche solo per un breve momento il nostro Consolatore, per provare da soli a cercare un benessere personale.

Concludendo questo primo punto possiamo farci alcune domande:

  • In quale ambito della tua vita ti accanisci così tanto da non lasciare che il Consolatore capace ti guidi?
  • Puoi immaginarti quale conseguenza può esserci se continui a ignorare i piani di Dio?
  • Se fosse una paura a ostacolarti, chiediti: questa paura ha un valore eterno o terreno? 

Un Consolatore da preferire

Giovanni 16:7, “ Eppure io vi dico la verità: è utile per voi che io mene vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me vado, io ve lo manderò”.

Gesù fa capire che tutto ciò che sembra minacciare la loro sicurezza e felicità, è addirittura utile. Se non sono pronti a vivere una momentanea perdita terrena, non potranno ricevere qualcosa di eterno e spirituale.

La cosa migliore che può succedere ai discepoli è che Gesù se ne vada.

Finché Lui sarà presente, non potrà venire dentro di loro, ma sarà con loro solo in modo esteriore.

Questa è la motivazione che Gesù cerca di dare in tale circostanza triste. “….È un vostro vantaggio che io me ne vada.”

Probabilmente questa fu l’ultima cosa che i discepoli vollero sentire.

Gesù non è venuto per essere di intrattenimento e di buona compagnia, anche se era piacevole stare con Lui. È venuto principalmente per suo Padre, per i tempi del Padre, per i Suoi progetti, e da quei progetti scaturiscono anche le nostre benedizioni.

Il Consolatore che ha promesso è da preferire, perché conosce perfettamente i progetti e i tempi del Padre e del Figlio, perché il progetto di Dio è migliore rispetto al tuo.

Sono migliori i desideri di Dio che i tuoi; sono migliori i tempi di Dio che i tuoi; migliore la guida dello Spirito che la tua intelligenza. Il Consolatore ci aiuta a scegliere la cosa migliore. I discepoli desideravano i loro progetti e i loro tempi, infondo vollero stare con Gesù…

Forse tanti pensano che sarebbe bello essere con Gesù, mentre camminava sulle colline della Galilea o per le strade di Gerusalemme! Ma cosa accadrebbe se mentre camminava su quelle colline ci trovassimo a Gerusalemme oppure in Brasile?

Il Signore incarnato non poteva certamente trovarsi in due luoghi contemporaneamente. Ma questo è esattamente ciò che rende possibile e preferibile l’opera del Consolatore, e cioé che ovunque siamo, Lui è con noi. Questo sarà il privilegio che sperimenteranno i discepoli.

Lo Spirito è da preferire al Cristo incarnato, perché è più che un sostituto; è anche Cristo stesso in noi. Infatti c’è similitudine tra Cristo e lo Spirito nel ruolo di Consolatore.

Giovanni 14:17 b-18 “… voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi”.

Una verità è anche il fatto che con il Consolatore viene Gesù stesso, e non solo, anche Dio Padre. 

Giovanni 14:23 b, “… e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui”.

Dio uno e trino che dimora nel cuore dei credenti attraverso lo Spirito, in ogni passo che facciamo. Sicuramente capiamo meglio adesso come le parole di Gesù acquistino valore: …”è utile per voi che io me ne vado “…  Certamente è utile!

Quale privilegio abbiamo! O quale privilegio perdiamo, tutte quelle volte che non preferiamo il Consolatore, dando priorità ai nostri sentimenti.

Vuoi la potenza di Dio, il Suo piano, le Sue promesse, capire i suoi tempi? Sii pronto ad abbandonare i tuoi migliori o peggiori legami, per preferire il Consolatore, l’unico capace di inserirti nelle cose di Dio!

Non ti basare soltanto sulla tua conoscenza, esperienza, o sensibilità per gestire in fin dei conti delle cose che non ti appartengono, compresa la tua vita, perché anche essa appartiene a Dio e al tuo prossimo.

I discepoli avevano tutte queste cose: esperienza unica, conoscenza di grandi verità, grande sensibilità per la perdita del loro maestro; avevano Gesù stesso incarnato tutto per loro in quei momenti.

Come i discepoli privi della guida dello Spirito, facciamo l’errore di credere che la nostra vita sia più importante di quella di Gesù, e del nostro prossimo.

Ora voglio porre due domande banali:

  • Domanda 1: chi di voi pensa che lo Spirito Santo è donato per essere utile?
  • Domanda 2: chi di voi ha pensato che la parola “utile” si riferisce a te stesso?

Voglio portarti un esempio: Metti caso che qualcuno ti regali un cavallo, ma questo è uno speciale. Un puro sangue, campione mondiale di gare ippiche. Siccome il cavallo diventa tuo, pensi di usarlo come ti pare. Ti renderai conto che quel cavallo è preparato per uno scopo specifico, e presto dovrai capire che sarà il cavallo a usare te per vincere la sua corsa; Perché chi disputa in quelle gare son i cavalli, non i fantini, chi riceverà gli onori è il cavallo, chi scommette, lo fa sul cavallo. Addirittura ci sono gare in cui se cade il fantino l’animale può continuare la corsa e vincerla da solo, non viceversa ovviamente!

Morale: ti è stato fatto un dono per il quale TU; vieni usato per qualcosa che va oltre i tuoi piani.

Delle volte immaginiamo che lo Spirito Santo sia come un assistente, che solo quando a noi sembra opportuno ci può guidare meglio. Penso che immaginiamo lo Spirito come Colui che ci aiuta a ottenere un risultato in più, oltre a tutto quello che abbiamo già fatto da soli. Immaginiamo qualcuno che ci completa, una marcia in più, una piccola aggiunta speciale.

Invece dovremmo pensare di essere noi l’aggiunta; collaboratori di un corpo, un disegno, un piano più ampio, una corsa più importante. Sarebbe penoso vedere un fantino correre da solo pensando di farcela … non vogliamo fare la stessa cosa sminuendo il ruolo del nostro Consolatore.

Quando i discepoli a pentecoste furono stravolti dal Consolatore, non ricevettero una marcia in più o un qualche aiuto in più a quello che di base stavano decidendo di fare chiusi in quella camera. Al contrario, lo Spirito ha ribaltato i loro piani.

Agì in tal modo da spingere i discepoli in una scelta in contrasto ai loro desideri. Magari stavano proprio pregando per ricevere il Consolatore. Sicuramente non si immaginavano di essere catapultati all’aperto, davanti a migliaia di persone da evangelizzare. Loro volevano stare da soli, nascosti invece di uscire allo scoperto.

Se vogliamo fare agire lo Spirito dobbiamo accettare il fatto che Egli prenda il totale potere decisionale in ogni ambito, col “rischio” che Egli li stravolga tutti quegli ambiti nei quali pensiamo di essere bravi e sicuri.

Questo è il tipo di aiuto che m’immagino dal Consolatore. Un continuo progresso di Cristo e i Suoi piani con una continua diminuzione di me e dei miei piani. Per usare le parole di Giovanni Battista : “Bisogna che Egli cresca e che io diminuisca.” 

Questo è l’unico modo per essere riempiti di gioia e vedere come, ciò che è impossibile per te, sarà possibile per Dio!

Giovanni 16:22 “… io vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi toglierà la gioia …”

La cosa che ogni volta mi stupisce di Dio quando medito sul Suo modo di agire, è la pazienza che ha con i Suoi. Gesù sapeva meglio di loro cosa avrebbero dovuto preferire e cosa lasciare. Sapeva pure che non li avrebbe convinti e che lo avrebbero abbandonato.

Ma vedeva già la promessa realizzata in loro; promessa che Lui era in grado di mantenere. Sarebbe tornato più sorprendentemente di prima! Non più con loro, ma in loro!

Allo stesso modo in cui Gesù vide i discepoli, vede anche noi e tutti quei peccati volontari che sempre di nuovo ostacolano la comunione con Lui e che ci impediscono di vivere la Sua volontà.

Egli sa tutte quelle volte che volontariamente non vogliamo lasciar fare al Consolatore, forse per paura di cambiamenti troppo drastici, o perdite troppo importanti per noi.

E nonostante ciò, la Sua opera di redenzione va oltre la nostra penosa paura di lasciare che Lui corra la sua gara. Continuiamo a lasciarci usare, invece di voler noi, usare Lui!

Voglio dire un’ultima e breve riflessione, ponendoti questa domanda: hai mai pensato a quanto è costato a Cristo donarti il Consolatore?

Prima ho detto che lo Spirito Santo è da preferire a noi stessi. Anche Gesù lo preferiva e lo viveva continuamente e non aveva mai peccati che rattristassero il Suo Consolatore.

Ma a un certo punto della vita di Cristo, lo Spirito di Dio dovette ritirarsi da Lui per l’orrore dei peccati che Cristo stava rappresentando. Tutti i nostri. Abbandonato anche dal Suo Consolatore. Sopportò tutto ciò affinché tu potessi ricevere e vivere col Suo Consolatore.

Già solo a causa di questo enorme prezzo dovremmo preferire e saper apprezzare al meglio questo Suo dono speciale; oltre al fatto che tutto ciò sarebbe una gioia per noi!

Quasi tutto ciò che Cristo ha perso alla croce, noi l’abbiamo ricevuto: la libertà, la gloria, la vita, compreso il Consolatore. Questo spiega perché c’è una conseguenza così terribilmente eterna per chi non Lo segue per tutta la vita.

Essi disonorano il prezzo che Cristo ha pagato alla Croce, vivendo continuamente per sè stessi. In questo senso bestemmiano contro il Consolatore.

A chi oggi è in questa condizione, invito a fermarsi subito e supplicare Cristo di mandarti il Suo Consolatore per poterti cambiare e mostrarti un destino pieno di redenzione e gioia eterna!

Concludo con alcune domande :

  • In quale ambito della tua vita ti ostini a voler usare il Consolatore invece di lasciarti usare da lui?
  • Puoi immaginarti quale conseguenza può esserci se continui a ignorare il tempo e i piani di Cristo?
  • Se fosse una tua paura a ostacolare e rattristare il Consolatore, chiediti: non è meglio    rischiare?

A questa ultima posso rispondere anche io: il nostro Consolatore è talmente capace e infallibile, che con Lui e per Lui vale sempre la pena rischiare. Non ci sarà mai nulla da perdere!

Lasciati usare sostenere la Sua corsa.

Amen.

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